Il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Meeting per l'amicizia fra i popoli 2015

Giuseppe Di Fazio

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della XXXVI edizione del Meeting per l'amicizia tra i popoli ha inviato agli organizzatori, ai volontari e a tutti i partecipanti un messaggio in cui rivolge "il saluto più cordiale e l'augurio affinché questa edizione abbia il successo sperato.
La persona è il fondamento della comunità e dello Stato. La sua libertà, il valore incomprimibile del suo essere unica e irripetibile, l'integralità dei diritti umani preesistono, come indica l'articolo 2 della nostra Costituzione, agli stessi ordinamenti. Da questa radice è nato il Meeting, che nel contempo ha prodotto centinaia di incontri e discussioni, ha arricchito il dialogo, ha sviluppato maturazioni e amicizie.
In questa esperienza si sono formati tanti giovani, è cresciuta e si è fatta adulta la vostra associazione, ne ha tratto ricchezza il pluralismo della nostra società e della nostra cultura.
L'intensa poesia di Mario Luzi dalla quale avete tratto il titolo del Meeting di quest'anno - "Di che è mancanza questa mancanza, cuore, che a un tratto ne sei pieno?" - scava ancor più in profondità nell'animo umano, alla ricerca della fonte di quell'incessante bisogno di verità, che sospinge le nostre energie spirituali e sociali.
Viviamo in un mondo di comunicazioni immediate, di straordinarie potenzialità tecnologiche, di connessioni multiple e all'apparenza infinite. Sono opportunità che vanno messe al servizio del progetto di un umanesimo integrale, premessa dello sviluppo civile, evitando che sia la tecnica a dominarci. Ogni volta che siamo assaliti da sensazioni di strapotere scopriamo che si tratta soltanto di un'illusione se perdiamo di vista la nostra umanità, la fraternità, il desiderio del bene e di ciò che è bello, il valore della legalità, la percezione dei limiti invalicabili agli stessi poteri pubblici, l'aspirazione a una condizione di pace, di maggiore giustizia e uguaglianza.
L'ideale personalista è una grande aspirazione dell'uomo moderno che trova nelle formazioni sociali e nei corpi intermedi il suo pieno compimento. E' un impegno di popolo, al quale ciascuno è chiamato a contribuire nel pluralismo delle convinzioni e delle culture. Tutti ne trarremo beneficio. A partire dalle istituzioni e dalla politica.
Il rischio di chiusure settarie, o di tentazioni fondamentaliste, è sempre in agguato. Basta guardare attorno a noi il riemergere di populismi e nazionalismi.
Ebbene, la risposta viene offerta da tante testimonianze di moralità, di solidarietà, di impresa responsabile, di governo dei conflitti, di ricostruzione del diritto laddove la sua rete è stata lacerata.
Personalismo e solidarietà, valori che si trovano alla base della nostra Costituzione, hanno bisogno di essere continuamente realizzati. E chi lo fa con generosità, accresce anche gli anticorpi per affrontare le difficoltà che si presentano nelle diverse stagioni.
La nostra società, dopo una lunga crisi economica, che ha lasciato ferite così profonde, avverte ancor di più l'esigenza di valori e di percorsi ispirati a ideali sinceri. E ha bisogno di testimoni credibili, che conducano la loro azione con coerenza e moralità, rompendo l'area grigia dell'opportunismo, che purtroppo sfocia spesso nella corruzione, germe distruttivo della società civile.
La XXXVI edizione del Meeting si apre con un importante incontro sulle religioni. Dalla capacità di dialogo, di comprensione reciproca, di collaborazione tra le religioni monoteiste dipenderà la pace nel mondo. Di questo dobbiamo essere consapevoli. Il terrorismo, alimentato anche da fanatiche distorsioni della fede in Dio, sta cercando di introdurre nel Mediterraneo, in Medio Oriente, in Africa i germi di una terza guerra mondiale.
Sta alla nostra responsabilità fermarla.
Sta a noi prosciugare l'odio, far crescere la fiducia e la cooperazione, mostrare i vantaggi della pace.
L'Europa ha un compito di grande rilievo perché il dialogo tra le religioni monoteiste può svilupparsi già all'interno delle nostre società, divenute plurali e multietniche.
L'umanità che dimostreremo nell'accogliere i profughi disperati, l'intelligenza con cui affronteremo i fenomeni migratori, la fermezza con cui combatteremo i trafficanti di esseri umani saranno il modo con il quale mostreremo al mondo la qualità della vita democratica. La democrazia si esporta con la cultura e con l'esempio.
Con questo spirito seguirò i vostri lavori, rinnovando il mio sincero augurio".

Roma, 19 agosto 2015