Fede e Mistero. Il cristianesimo (bello e felice) di Ratzinger

Editoriale
Julián Carrón

Mercoledì 7 dicembre 2005 un gruppo di ragazzi delle medie, prima di compiere il gesto della “promessa”, ha incontrato in udienza Benedetto XVI

Il saluto del Papa, alla fine dell’udienza il 7 dicembre, è stato commovente: «Rivolgo, infine, il mio affettuoso saluto ai giovani, ai malati e agli sposi novelli, ricordando tra i giovani particolarmente gli alunni dell’Istituto Don Bosco di Cinecittà e il gruppo Cavalieri di Sobieski, sorto dallo zelo apostolico che il compianto monsignor Luigi Giussani ha trasmesso nell’educazione della gioventù. Il vescovo sant’Ambrogio, di cui oggi celebriamo la memoria, sia per tutti un esempio di fedeltà a Gesù che, in questo tempo di Avvento, attendiamo come Salvatore dell’umanità».
Quando il Papa è passato davanti a me e ad alcuni ragazzi che avevano potuto salire sul sagrato, gli ho detto: «La ringraziamo per aver citato don Giussani, questi sono ragazzi che fanno parte di una realtà più grande, diffusa in tutta Italia. Siamo piccoli, ma vogliamo diventare santi seguendo don Giussani». A questo punto si è fermato e ha detto: «Questo è importante». E quando una ragazza di terza media gli ha detto, consegnandoli la tessera dei Cavalieri: «Santità, non siamo perfetti, ma abbiamo un ideale perfetto: Gesù. Non riusciamo da soli a seguirlo, ci aiuti con le sue preghiere», ha risposto cordialmente: «Certo, pregherò per voi!». Infine gli sono state consegnate le lettere che i ragazzi solitamente scrivono per chiedere di partecipare alla “promessa”. Ricevendole il Papa ha commentato: «Allora avete preso una decisione ponderata! Le leggerò!». E a quanto pare è stato così, tanto che nella risposta le cita esplicitamente. L’ultima cosa da sottolineare è che quando è passato a bordo dell’auto davanti ai ragazzi, ha fatto rallentare la macchina ed è stato davanti a loro. È stato impressionante, infatti, il numero di ragazzi che, uscendo dalla piazza, raccontava di aver dato la mano al Papa. Di certo la conferma ricevuta ha fatto vivere con maggior consapevolezza il gesto della “promessa” e l’esperienza che i ragazzi stanno facendo.
Don Marcello Brambilla


Carissimi ragazzi e ragazze,
in occasione dell’Udienza Generale di mercoledì 7 dicembre corrente, avete voluto manifestare al Santo Padre Benedetto XVI affetto e devozione, inviando alcune letterine con le quali esprimete la volontà di impegnarVi ad amare e seguire Gesù nel Gruppo dei “Cavalieri di Sobieski”, unendo in cortese dono una Tessera del Sodalizio a Lui intestata.
Il Sommo Pontefice ringrazia per il delicato pensiero e per i sentimenti che lo hanno suggerito e, mentre Vi esorta a vivere con gioia la fede e ad offrire una generosa e coerente testimonianza cristiana, invoca la celeste protezione della Vergine Maria e imparte di cuore a ciascuno la Benedizione Apostolica, volentieri estendendola ai familiari ed alle persone care.
Anch’io Vi invio il mio cordiale saluto, augurando ogni bene.
Monsignor Gabriele Caccia
Segreteria di Stato
Vaticano, 13 dicembre 2005


Reverendo Signore,
don Marcello Brambilla
in occasione dell’Udienza Generale di mercoledì 7 dicembre corrente, alcuni accompagnatori del Gruppo dei “Cavalieri di Sobieski”, hanno voluto manifestare al Santo Padre Benedetto XVI sentimenti di venerazione e di gratitudine per il Suo universale Ministero, unendo in dono alcuni pregiati Volumi ed un ricordo del compianto Fondatore del Movimento di Comunione e Liberazione.
Il Sommo Pontefice, riconoscente del delicato gesto di ossequio e di affetto La incarica di voler esprimere ai cari giovani la Sua cordiale gratitudine, partecipando la Benedizione Apostolica, estensibile ai familiari e alle persone care.
Grato per la stimata collaborazione, profitto della circostanza per confermarmi con sensi di distinto ossequio.
Suo dev.mo nel Signore
Monsignor Gabriele Caccia
Segreteria di Stato
Vaticano, 13 dicembre 2005