San Paolo attraverso le sue lettere

Prefazione di Julián Carrón
Mariano HerranzMarietti 1820 - Milano 2009
Pagine: 336


La figura di Paolo ha esercitato un fascino del tutto particolare lungo la storia. Sono tanti coloro che si sono avvicinati a lui stupiti dalla sua personalità appassionata, dall’ardore del suo amore e dalla sua passione missionaria. L’Anno Paolino, indetto da Benedetto XVI, ha messo di nuovo davanti a tutti questa figura straordinaria: «Paolo non è per noi una figura del passato, che ricordiamo con venerazione. Egli è anche il nostro maestro, apostolo e banditore di Gesù Cristo anche per noi. Siamo quindi riuniti non per riflettere su una storia passata, irrevocabilmente superata. Paolo vuole parlare con noi - oggi» (Basilica di San Paolo fuori le Mura, 28 giugno 2008).
Per conoscere la storia, la personalità e il modo di pensare di san Paolo abbiamo, come fonti primarie, le sue lettere. È importante soffermarsi un attimo a prendere atto di questo fatto. La lettera è un genere letterario particolare. È stata anche definita come la metà di una conversazione telefonica. Come in ogni lettera, l’autore dà per scontati dei dati conosciuti dal destinatario, ma che in non poche occasioni restano sconosciuti al lettore. Questo fatto costituisce una delle maggiori difficoltà per capire le lettere di Paolo. A tale proposito, a volte, vengono in nostro aiuto gli Atti degli Apostoli, i cui dati, però, devono essere vagliati adeguatamente, non essendo fonti primarie. Per questo occorre un maestro, che ci aiuti a entrare nei testi paolini, fornendoci quegli elementi che ci permettano di capirli.
Il professor Mariano Herranz è questo maestro. Non dimenticherò mai l’entusiasmo per le Sacre Scritture che seppe infondere in un piccolo gruppo di studenti del Seminario di Madrid, tra i quali c’ero anche io. Ogni sua lezione era un autentico avvenimento.
(Dalla Prefazione di Julián Carrón)