Casini Appello insistito a maggioranza e opposizione
StorieIl
Presidente
della Camera ha aperto il Meeting chiedendo ai politici senso di
responsabilità: risposte chiare a chi governa e proposte alternative altrettanto
chiare alla minoranza
È un personaggio istituzionale colui che inaugura il Meeting del 2003,
nella sede della nuova Fiera di Rimini. È il presidente della Camera dei
deputati, Pierferdinando Casini, che sceglie subito nel suo discorso un tono
al di sopra delle parti e degli schieramenti politici. «Tende a prevalere
- dice Casini - un atteggiamento manicheo per cui il bene e il male sono collocati
interamente dall’una o dall’altra parte. Intanto il Paese aspetta
le risposte cui ha diritto e attende di essere finalmente traghettato sulla sponda
della competitività e dell’efficienza».
Il popolo del Meeting, cresciuto nell’educazione alla totalità, è attento
alla politica e alle scelte politiche, ma non ne trae la ragione ultima della
propria vita, bensì un motivo fondamentale per arrivare alla costruzione
di un bene comune, di un contesto istituzionale che favorisca la realizzazione
dei desideri degli uomini.
L’attenzione a questo desiderio sta nelle parole di Casini quando indica
il «nocciolo della questione» italiana: «C’è una
maggioranza legittimamente scelta dagli italiani: governi, producendo fatti e
non polemiche o parole e risponda così, se ne è capace, all’ondata
straordinaria di aspettative che su di essa si sono riversate. C’è un’opposizione
che aspira con uguale legittimità a governare l’Italia di domani:
produca progetti alternativi chiari, se ne è capace, e abbandoni l’ossessione
antiberlusconiana che al momento appare il suo vero e più forte collante».
Nel suo discorso al Meeting, il Presidente della Camera si permette quindi un
affondo di buonsenso politico e storico, che non può che trovare un’eco
positiva nella platea: «È un desiderio così difficile da
realizzare quello di avere una maggioranza che non polemizza da sé su
questioni interne e un’opposizione che non viva solo il tabù di
Berlusconi ? Mi sembra che questo sia il sogno di una persona normale».
Non c’è solo questo richiamo da parte di Pierferdinando Casini.
C’è anche la difesa del ruolo della politica in una società che
spesso dimentica principi fondamentali. Il Presidente della Camera fa un esempio
della storia recente e cita il cancelliere tedesco Helmut Kohl, quando si trovò di
fronte al grande e complesso problema dell’unificazione della Germania: «Se
Kohl avesse fatto un sondaggio tra i suoi elettori, avrebbe scelto una strada
diversa». In quell’occasione il Cancelliere fece prevalere le ragioni
della politica contro il parere dei banchieri, contro una serie di interessi,
contro la stessa popolarità di cui godeva. Scelse, secondo Casini, per
ragioni politiche e storiche, dando una svolta importante alla storia d’Europa.
Il richiamo indiretto di Casini, con la citazione di Kohl, è in fondo
una “sveglia”ai politici italiani: «Non è detto che
il maggior numero sia sempre dalla parte del giusto e del bene. La maggioranza
deve sapere ascoltare le ragioni della minoranza, perché il confronto
democratico non può essere un’operazione aritmetica».
Sempre sulla linea di un superamento di blocchi contrapposti, il Presidente della
Camera cerca anche di smorzare i toni accesi sul problema della giustizia e allo
stesso tempo sulla necessità di «una riforma giudiziaria sistematica
e coerente». In più, fa un accenno al lavoro delle commissioni parlamentari,
che suscitano polemiche nel Parlamento e nel Paese: «Sono strumenti da
usare cum grano salis».
Infine, Casini chiude con una considerazione che sembra a tutti ovvia, ma non
ancora ai “neolegislatori” della Convenzione europea: «Nella
nuova Costituzione europea ci deve essere un riferimento alla radice cristiana
come minimo comune denominatore».