Don Giancarlo Vecerrica sulla cattedra di Fabriano

Vincenzo Varagona

Da Macerata

E' don Giancarlo Vecerrica, tolentinate, attualmente segretario generale della Curia maceratese, il nuovo vescovo di Fabriano-Matelica. L'annuncio è stato dato simultaneamente a Fabriano, dall'amministratore diocesano, don Lido Ciccolini e a Macerata, dal vescovo, monsignor Luigi Conti. Don Vecerrica ha 62 anni ed è una figura carismatica, per l'impegno che lo vede, da quasi un quarto di secolo, organizzare il pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto. Solo pochi giorni fa, in occasione della ricorrenza in cui si ricorda la traslazione della Santa Casa a Loreto, aveva dato a Macerata, attorno al falò allestito in Piazza della Libertà, il solenne annuncio della "edizione speciale" del pellegrinaggio, che celebrerà i suoi 25 anni di vita, il 14 giugno prossimo e - nell'occasione - sarà guidato dal presidente dei vescovi italiani, cardinale Camillo Ruini. Vecerrica era stato da poco nominato monsignore, ma non immaginava - ha spiegato - che di lì a pochi giorni gli sarebbe stato chiesto un impegno pastorale tale da cambiargli completamente la vita. Don Giancarlo è considerato dalla gente comune il "prete del pellegrinaggio": figlio di agricoltori, un tempo prete operaio, è stato ordinato sacerdote nel 1965: una vita, la sua, spesa soprattutto per Comunione e Liberazione, di cui nel 1975 è diventato responsabile regionale, e per il pellegrinaggio che, nato alla fine degli anni '60 come gesto di devozione degli studenti alla Madonna, è diventato una delle più sentite testimonianze di fede, legata al prestigio del santuario mariano. Monsignor Vecerrica raccoglie l'eredità di monsignor Luigi Scuppa, scomparso dopo una lunga malattia nel novembre dello scorso anno. Particolare soddisfazione è stata espressa a Fabriano da don Ciccolini e a Macerata da monsignor Conti per una nomina che ha fugato un dubbio, la sopravvivenza della diocesi, che - ha ricordato il vescovo di Macerata - era diventato negli ultimi mesi di vita, il pensiero principale del presule scomparso. Dopo la morte di Scuppa, infatti, per molto tempo su Fabriano ha pesato il rischio dell'accorpamento della diocesi a quella di Camerino. «La comunicazione del Santo Padre - ha aggiunto Conti - ci gratifica e riempie di soddisfazione: io da un lato perdo un presbitero importante, dall'altro acquisto un fratello di episcopato». Dopo la lettura della comunicazione pontificia, nella Chiesa della Misericordia, che si trova davanti alla cattedrale, ha preso la parola, commosso, don Giancarlo: «La prima sensazione, ha spiegato, è di indegnità, la seconda è di gioia per il servizio che la Chiesa mi sta chiedendo». Vecerrica si è poi rivolto alle decine di persone con cui, ha ricordato, ho condiviso questi tanti anni di vita ecclesiale. «Ora - ha commentato rispondendo agli applausi che lo hanno accolto all'uscita della chiesa - riparto da zero, ma con un importante servizio da compiere, in una Chiesa che ha ancora aperte le ferite del terremoto di cinque anni fa».