Energia. Quali strade imboccare

Scienza
Stefano Andrini

La situazione energetica è preoccupante. Al tavolo: il ministro Antonio Marzano, il premio Nobel Carlo Rubbia, Renato Angelo Ricci, presidente onorario della Società Italiana di Fisica, Rita Caroselli, presidente Assogasliquidi

La questione energetica, tra consumi eccessivi e crisi ricorrenti, deve essere ripensata nella prospettiva del bene dell’uomo. Questa la sfida lanciata dalla tavola rotonda organizzata dal Meeting in collaborazione con l’associazione Euresis. Renato Angelo Ricci, presidente della Società Italiana di Fisica, ha illustrato la situazione energetica italiana dove “il problema dei problemi” (la cui soluzione è decisiva per la produzione di risorse alimentari e per la qualità dello sviluppo) risulta preoccupante per la dipendenza del nostro Paese dall’importazione di combustibile ed energia elettrica (pari all’80%) e in particolare del petrolio e dei suoi derivati (per più di 2/3 dell’energia). Ricci ha ribadito che il panorama italiano è ancora confuso.

Fonti disponibili
«L’unica strada percorribile - ha ricordato Ricci - è quella di garantire l’approvvigionamento mediante l’utilizzo di tutte le fonti disponibili». Il premio Nobel Carlo Rubbia, ha approfondito il rapporto tra energia e povertà: «I Paesi già sviluppati devono farsi carico del miliardo e mezzo di persone che vivono quotidianamente senza energia elettrica. Una responsabilità accentuata dal fatto che proprio dai Paesi in via di sviluppo proviene una crescente domanda di risorse». Rubbia ha poi stigmatizzato la scarsità di finanziamenti che l’Italia destina alla ricerca in questo settore. E ha lanciato una proposta: «La pressione fiscale italiana sul consumo energetico è considerevolmente più alta della media europea. Per questo una frazione apprezzabile del considerevole gettito dovrebbe essere reinvestita in attività capaci di migliorare l’approvvigionamento del Paese». Se, ad esempio, ha proseguito Rubbia, «solo l’1% fosse indirizzato ad approfondire il campo delle energie rinnovabili, questo equivarrebbe a moltiplicare per dieci gli investimenti produttivi nel settore». Nel suo intervento il ministro delle Attività produttive Antonio Marzano ha espresso condivisione per il titolo dell’incontro che introduce, ha detto, un affronto positivo e ottimistico della realtà. Come coniugare produzione energetica e rispetto per l’ambiente?

Il lavoro del governo
«Si deve percorrere - ha spiegato Marzano - la strada delle tecnologie pulite: fonti rinnovabili, idrogeno, senza escludere il nucleare». Marzano ha poi tracciato un bilancio di quanto sta facendo il governo. «È stata recentemente approvata - ha ricordato - una riforma che garantisce la sicurezza negli approvvigionamenti; si incrementerà la produzione nazionale con la costruzione di nuovi impianti eco-compatibili; la Borsa elettrica dovrebbe inoltre consentire lo sviluppo di una maggiore concorrenza; sono state effettuate campagne per l’acquisto di elettrodomestici a basso consumo». Rispondendo a Rubbia, il ministro ha proposto che «le spese pubbliche per la ricerca non siano considerate all’interno del debito pubblico» e ha auspicato «l’eliminazione dell’Irap sul costo del lavoro dei ricercatori». Rita Caroselli, direttore di Assogasliquidi, ha infine illustrato il ruolo del Gpl in un contesto di differenziazione delle fonti energetiche.