Il vero protagonista della Chiesa

Il Papa a Verona
Julián Carrón

Il contributo chiesto dal Vescovo di Verona per il settimanale diocesano Verona Fedele e pubblicato alla vigilia del Convegno ecclesiale

Pensando al tema della “testimonianza”, che dà il titolo al convegno della Chiesa italiana a Verona, mi tornano alla mente le parole del Santo Padre il 3 giugno scorso in piazza San Pietro, che ci ricordano qual è il metodo della presenza cristiana nel mondo: «L’efficacia missionaria non dipende principalmente da un’attenta programmazione e dalla successiva intelligente messa in opera mediante un impegno concreto», ma dall’iniziativa di Colui che è «il vero protagonista della Chiesa», vale a dire, lo Spirito di Cristo. Tutto nella nostra vita è opera del Signore, che ci attira dentro di Sé muovendo la nostra libertà a una adesione ragionevole alla proposta cristiana. Così la fede fiorisce al culmine della ragione, come amava dire don Giussani. E come ha così autorevolmente sottolineato il Papa nell’incontro all’Università di Regensburg, che tanto è stato criticato quanto frainteso. Il Papa, infatti, parlava a noi cristiani, richiamandoci a un uso corretto della ragione, come apertura alla realtà e al significato di essa che è il Mistero. Così la vita del battezzato si realizza - secondo le recenti parole del cardinale Ruini - come «animazione cristiana delle realtà sociali» e come «diretta proposta e testimonianza del Vangelo di Gesù Cristo nei molteplici spazi della vita quotidiana». Ma questo ha bisogno di uomini che vivono intensamente la propria esperienza umana fino al punto di riconoscere nel Fatto cristiano la risposta “sovversiva e sorprendente” alle esigenze elementari del loro cuore: esigenze di verità, bellezza, giustizia e felicità.
La fede non ci risparmia la fatica del rapporto con la realtà. Anzi, proprio la drammaticità della vita ci spinge verso quel “punto di fuga” che è oltre ogni attesa, riuscita e delusione. Per cui l’esperienza del centuplo, promesso da Cristo ai suoi - e quindi a tutti gli uomini fino alla fine della storia -, è la prova della ragionevolezza della fede, che corrisponde come nessun altra al desiderio infinito che c’è nel cuore, e per questo è la speranza del mondo. Ma occorre la semplicità di un bambino per riconoscerlo.
Grazie.
Julián Carrón