Un momento del primo incontro.

SCHOLZ A CROSSROADS La scintilla che mette in moto l'economia

"Human capital" è il tema di un ciclo di incontri organizzati a New York. Quattro appuntamenti con esperti del mondo delle imprese, per rimettere al centro «ciò che muove l’uomo nell’affrontare la sua vita e il suo lavoro»
Fabrizio Rossi

«La vera risorsa per costruire un futuro migliore? Il capitale umano». È il tema con cui Bernhard Scholz, presidente della Compagnia delle Opere, ha inaugurato giovedì 29 ottobre il ciclo di incontri promossi dal Crossroads Cultural Center in collaborazione con Christian Business Fellowship della Columbia University. Un ciclo interamente dedicato allo «human capital», che in quattro tornate coinvolgerà studiosi ed esperti come Seth Freeman (NYU Stern School of Business), Kimberly Shankman (Benedictine College di Atchison) e Anujeet Sareen (manager in un’azienda di investimenti).
Introducendo l’incontro, Marco Aiolfi, strategist a Platinum Grove Asset Management, ha affermato che «sui media e in campo accademico il dibattito è puntato sul ruolo del mercato e sui modelli matematici», ma tutto ciò non basta: «Non possiamo spiegare i processi economici staccandoli dalla realtà delle persone che lavorano e producono».
Intervenendo su “Lavoro e persona: verso una nuova educazione”, Scholz ha definito «una grande sfida» il tema sollevato nel ciclo di incontri. Per prima cosa, ha cercato di identificare in cosa consiste il capitale umano: «Spesso per errore lo si fa coincidere con le persone che lavorano in un’azienda, come una nuova traduzione delle “risorse umane”. Io parlerei, invece, dell’insieme di conoscenze, capacità e abilità acquisite, o ancora da scoprire, nel corso della vita di un individuo». Citando il caso di parecchi studi che, con gli strumenti della statistica, hanno dimostrato l’impatto dell’educazione sulla vita sociale ed economica, ha evidenziato «l’esistenza di un rapporto tra produttività e innovazione, da un lato, e sistemi scolastici e universitari dall’altro».
A che condizioni una persona può acquisire nuove conoscenze e abilità, per crescere continuamente? «Conoscenze e abilità vengono generate, acquisite e trasmesse principalmente da delle persone - ha risposto Scholz -. Non c’è nulla di meccanico: perciò, non possiamo che partire da ciò che muove l’uomo nell’affrontare la sua vita e il suo lavoro». Perché al cuore della questione c’è quello che don Luigi Giussani, citato nella relazione, definisce “senso religioso”: «Si tratta del desiderio più profondo che ogni uomo ha di raggiungere la felicità e di far sì che possa essere completa e duratura». È questa «la scintilla che accende il motore dell’uomo», che lo spinge «a cercare il pane e l’acqua, un lavoro, una poltrona più comoda e una casa migliore, e a interessarsi del perché qualcuno ha molto e altri non hanno niente». È il cuore di cui parla la Bibbia, insomma: «Qui sta la sorgente del processo che porta ad una competenza, alla curiosità, alla conoscenza».
Se l’uomo riconosce, nel lavoro che ha da fare, «un’opportunità attraverso cui il suo desiderio compie un percorso», tutto diventa «occasione per imparare e il lavoro stesso diventa un’educazione». Al contrario, «la crisi finanziaria, con la conseguente distanza della finanza dall’economia reale e la sua idolatria della massimizzazione del profitto, è causata dal tradimento di questo desiderio: la creazione di beni attraverso il lavoro è stata rimpiazzata dall’istintivo “Lo voglio subito”».
Qual è la questione più importante, quindi, da affrontare nel mondo del lavoro? «Rimettere le persone davanti alla realtà e chiedere loro una responsabilità». Perché, come ha scritto Benedetto XVI, citando Paolo VI nella Caritas in veritate, ogni lavoratore è un creatore. «Se lo vogliamo - ha concluso Scholz -, possiamo verificare che questa proposta è per tutti, in qualunque situazione e in qualunque momento della vita».