Pizzaballa: «La violenza si ferma con la giustizia»
Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha condannato duramente l’attacco “terrorista" di martedì scorso in una sinagoga di Gerusalemme dove quattro rabbini e un poliziotto israeliano hanno perso la vita, per mano di due palestinesi, anch’essi uccisi. L’appello è ai responsabili israeliani e palestinesi affinché ristabiliscano la pace. Ora c'è chi teme l'esplosione di una terza Intifada. Il Papa ieri all’udienza generale ha chiesto il coraggio della pace per fermare la spirale dell’odio e della violenza e ha pregato per quanti soffrono. Su queste parole ascoltiamo padre Pierbattista Pizzaballa, custode di Terra Santa: «Sono parole molto importanti, alla luce di quanto sta accadendo. Seguire infatti i sentimenti di rabbia che si provano in questo momento è molto più facile che non fermarsi e dire: “No, non si può continuare così, dobbiamo cambiare, voltare pagina”. Ci vuole coraggio, leadership e forza contro tutti quelli che remano contro».
Il Papa ha osservato nel suo appello: «Costruire la pace è difficile, ma vivere senza pace è un tormento». Forse questa può essere davvero la riflessione che può portare a queste decisioni coraggiose?
Lo possiamo solo augurare. In questo momento sembrano pii desideri, perché si vede prevalere l’ondata di violenza, di rabbia e di rancore, di cui questa violenza è espressione. Possiamo augurare che sia così, anche se temo che dovremo attendere ancora lungo tempo per avere delle decisioni forti nel senso indicato dal Papa.
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