Il nunzio Usa Christophe Pierre: «Apparteniamo a una Tradizione vivente»
È un onore intervenire a questo New York Encounter e avere la possibilità di dialogare con persone della fama di Joseph Weiler e Sayyid Muhammad Baquir al-Kashmiri. È solo attraverso una cultura dell’incontro e del dialogo, fondata sul rispetto reciproco e sulla reciproca comprensione, radicata nella verità, che possiamo incominciare a scoprire che cosa possiamo fare di fronte a quella che appare una impossibile unità.
L’unità è certamente un compito enorme, visto il mondo così frammentato in cui viviamo. Il documento di Aparecida affermava, e Papa Francesco non cessa di ripeterlo: Non viviamo tanto un’epoca di cambiamento, ma un cambiamento di epoca. Stiamo attraversando un periodo di straordinari cambiamenti, caratterizzato da rapidi progressi nel campo della comunicazione e della tecnologia; un periodo di grandi movimenti e interazione tra i popoli; e una società sempre più pluralistica. Malgrado questi grandi progressi nella comunicazione, sta venendo alla ribalta una nuova Babele, in cui facciamo fatica a dialogare con gli altri e in cui uomini e donne sono ridotti a una serie di reazioni a stimoli esterni, pilotati dai media, dal mercato o da ideologie politiche.
L’unità fra i popoli e le nazioni sembra si stia apparentemente disgregando. La situazione politica in questo paese testimonia di una crescente polarizzazione fra i diversi nuclei di popolazione, spesso fondata su ideologie, che rende il dialogo più difficile e faticoso. Anche la fede, che in passato era un elemento di unità tra le persone, sta diventando più difficile da trasmettere alle nuove generazioni. (...)