Don Luigi Giussani (Foto Fraternità CL)

Don Giussani. Il carisma, l'incontro e i giovani

Davide Prosperi, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, racconta ad ACI Stampa la passione educativa del fondatore
Simone Baroncia

«La speranza cristiana è un giudizio storico che trae da un avvenimento storico il suo criterio (avvenimento storico immediato nella propria vita, da riconoscere, e mediato nel passato preciso di duemila anni fa) e che nel tempo della storia trova la sua conferma, e nella completezza della fine della storia troverà la sua evidenza senza nube. È questo il valore della speranza cristiana, è questa la verità, la misura della verità, nella nostra vita, di Cristo nostra speranza. È in quella misura che noi possiamo inserirci nella storia come fattori trasformanti, incidenti, determinanti il volto del mondo, il moto degli uomini. E, a differenza di qualunque altro intervento, di qualunque altra incidenza, tanto più potente risulterà questo nostro influsso sulla società e sul mondo, quanto più in noi la prestazione avverrà nella pace, perché non è sulle nostre forze di immaginazione, di pensiero, di dedizione, di sacrificio, di intelligenza e d'azione, che tutte le nostre azioni poggiano o poggeranno, ma è su un Altro, su un forte Amico che, dal profondo della storia di duemila anni fa, irresistibilmente viene, emerge dentro la nostra esistenza».

Questa riflessione è tratta dal nuovo volume di mons. Luigi Giussani, Una rivoluzione di sé. La vita come comunione (1968‐1970), nella cui prefazione il presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, prof. Davide Prosperi, docente di biochimica all'università Bicocca di Milano, ha scritto: «Ma la forza dirompente della proposta giussaniana si rivela intatta nella situazione presente, di fronte ai suoi limiti e alle sue urgenze, ai disagi e alle solitudini che la feriscono, con nuove e forse più insidiose forme di individualismo, determinate dall'azione pervasiva delle tecnologie e dalle profonde lacerazioni del tessuto sociale, con la conseguente mancanza di luoghi generativi dell'umano. Solo un cristianesimo fedele alla sua natura può infatti costituire un concreto punto di riscatto e di speranza per una umanità così affaticata, alla ricerca travagliata e oscillante di una via».

Partendo da queste affermazioni gli chiediamo di raccontarci il carisma di don Luigi Giussani: «Don Giussani è stato un uomo di grande carisma, capace di toccare il cuore di migliaia di giovani. "Aveva intuito, non solo con la mente ma con il cuore, che Cristo è il centro unificatore di tutta la realtà, è la risposta a tutti gli interrogativi umani, è la realizzazione di ogni desiderio di felicità, di bene, di amore, di eternità presente nel cuore umano. Lo stupore e il fascino di questo primo incontro con Cristo non lo hanno più abbandonato", ha ricordato papa Francesco durante l'udienza concessa a Comunione e Liberazione in piazza san Pietro il 15 ottobre 2022 nel centenario della nascita di don Giussani. Per lui il cristianesimo era un incontro, qualcosa di sperimentabile qui e ora in ogni ambito dell'esistenza. L'essenza del nostro carisma si esprime ancora oggi nelle dimensioni fondamentali della cultura, della carità e della missione. E la visione integrale del carisma (la scoperta dell'intero carisma) è la meta costante del nostro cammino come movimento: per questo seguiamo con fiducia e stima la strada che costantemente la Chiesa ci indica».

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