DON CENTIONI «Così salvavo gli ebrei con Pio XII»
Altro che antisemitismo. Una dimostrazione ulteriore che su Pio XII è stata costruita una vera e propria leggenda nera viene da un video pubblicato oggi da H2Onews.org, il servizio d’informazione multimediale dedicato alla vita della Chiesa nel mondo. Si tratta di 5 minuti di intervista a don Giancarlo Centioni, che fece parte di una rete clandestina creata da Pio XII in persona per salvare gli ebrei dalle persecuzioni naziste: «Consegnavamo passaporti e soldi alle famiglie ebree perché potessero fuggire - racconta il sacerdote, che di questa rete è l’ultimo testimone ancora in vita - Sia i documenti che i soldi venivano direttamente dalla Segretaria di Stato di Sua Santità, per nome e conto di Pio XII».
Come ha spiegato recentemente a Tracce.it il vaticanista Andrea Tornielli, infatti, «l’impegno della Chiesa è stato enorme: solo in Italia, in più di 100 città e in 102 paesi, 500 case religiose maschili e femminili hanno nascosto degli ebrei». Non si trattò, dunque, di singole iniziative: «uno sforzo così non si spiega senza una tacita benedizione di Pio XII, anche perché molti ebrei sono stati nascosti in istituti di clausura e solo un ordine speciale del Papa poteva permettere di violarla».
E la testimonianza esclusiva di don Giancarlo Centioni ne è una conferma. Dal 1940 al 1945 ha lavorato come cappellano militare nella Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale a Roma, un ruolo che gli ha permesso di salvare molte vite: «I miei colleghi sacerdoti tedeschi mi hanno invitato a partecipare alla rete. Siccome ero cappellano fascista, mi era più facile aiutare gli ebrei». Per questo, il suo racconto - scoperto e vagliato anche dalla Pave the Way Foundation nata da Gary Krupp, un ebreo di New York - snocciola con precisione riferimenti a persone e luoghi.
Una testimonianza preziosa, visto che nell’attesa della storica visita di Benedetto XVI alla sinagoga di Roma, nel mondo ebraico non mancano le perplessità o le critiche aperte sul via libera alla beatificazione di Pio XII.
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