ONORIO III L'abbraccio agli ordini mendicanti

Continua la serie su alcuni tra i più significativi pontefici della storia. In questa puntata, la vicenda di un uomo che ha difeso la libertà d'azione della Chiesa. Senza farsi sottomettere nemmeno dall'imperatore...
Eugenio Russomanno

Il romano Cencio Savelli - «mite e amante della pace», come lo descrive lo storico John Kelly - fu eletto papa con il nome di Onorio il 18 luglio 1216. Il fatto più importante del suo pontificato è la quinta crociata, bandita dal predecessore Innocenzo III nel IV Concilio Lateranense. Onorio si mosse come mediatore politico per organizzare una larga partecipazione alla crociata da parte delle nazioni europee. In particolare, caldeggiò l’intervento di Federico re di Germania, del quale era stato tutore: anche per questo motivo lo incoronò imperatore nella basilica di San Pietro il 22 novembre 1220.
Ma Federico sembrava sordo ai richiami del Papa: più volte il Papa lo cercò e altrettante volte il nuovo imperatore rimandò la sua partecipazione alla crociata.
In verità un altro obiettivo stava a cuore all’imperatore Federico, un obiettivo che contrastava con la politica papale e con le promesse fatte a Innocenzo III: l’unione tra il regno di Sicilia (l’Italia meridionale) e l’impero, in modo da ristabilire il potere imperiale in Italia. Ma come era già accaduto con Innocenzo III si trattava di un progetto non gradito né al Papa né alla Chiesa: «Che cosa induceva Innocenzo III (quindi anche Onorio III, ndr) ad attribuire tanta importanza alla politica dell’imperatore tedesco in Italia meridionale? Il problema non era di ordine puramente territoriale, ma riguardava la Chiesa intera e perciò aveva importanza universale. L’unione della Sicilia al regno tedesco avrebbe trasformato il Papa in un vescovo subordinato dell’impero e Innocenzo (anche Onorio, ndr) avrebbe così perduto quel potere di fronte all’impero universale che gli veniva proprio dall’essere indipendente... Innocenzo riteneva invece che il papato avrebbe potuto adempiere la sua missione universale solo se l’indipendenza e la sovranità della Chiesa gli avessero lasciato la necessaria libertà d’azione», scrive lo storico August Franzen.
Infine, anche per la sostanziale mancata partecipazione di Federico II imperatore (1220-1250), la quinta crociata (1217-1221) si concluse con un fallimento.
Onorio non si occupò solo della quinta crociata: promosse le imprese missionarie nei paesi baltici, intraprese una crociata contro i Mori in Spagna, intensificò quella iniziata da Innocenzo III contro gli albigesi, fece in modo da far pubblicare ordinanze che stabilivano pene severe per gli eretici.
Inoltre, il 22 dicembre 1216 con la bolla Religiosam vitam approvò l’ordine domenicano, il 29 dicembre 1223 con la bolla Solet annuere approvò la regola definitiva dei francescani (dopo aver riconosciuto su richiesta di san Francesco la solennità del Perdono di Assisi), il 30 gennaio 1226 con la bolla Ut vivendi normam approvò la regola dei carmelitani, promosse infine la fondazione e lo sviluppo di movimenti laici.
Abile amministratore, Onorio III collaborò attivamente alla compilazione del Liber censuum, un censimento delle istituzioni spirituali e secolari della Santa Sede e pubblicò la cosiddetta Compilatio quinta (ricordiamo la Compilatio terza di Innocenzo III), una raccolta delle sue lettere decretali che inviò a tutte le università: è considerata il primo libro ufficiale di diritto canonico.