Quella spinta verso gli ultimi
Pranzo con monsignor Mario Pasqualotto, in Amazzonia dal 1967 e vescovo ausiliare di Manaus. Gli dico che, come missionario giornalista, mi sono fatto un’idea negativa della Teologia della Liberazione e l’ho combattuta in articoli, conferenze e libri. Adesso Papa Francesco mi spiazza perché con parole e gesti sembra rivalutarla. Gli chiedo cosa ne pensa: «Il Papa fa bene», dice Pasqualotto: «Perché anche noi abbiamo condannato gli estremismi ideologici e politicizzati, ma il movimento di popolo suscitato da questa TL in Brasile e in Amazzonia è stato molto positivo, ha spinto la Chiesa e il popolo ad andare di più verso gli ultimi. Quando Papa Francesco parla di una Chiesa povera per i poveri, in Italia pensate ai vostri poveri, lui pensa ai poveri autentici che non hanno cibo, non hanno assistenza sanitaria, non hanno scuola e che in America Latina sono ancora non la maggioranza, ma poco ci manca. E questo, specialmente nel continente cattolico, è una situazione insostenibile, assurda. La politica e l’economia, la Chiesa e i popoli sviluppati, fra i quali noi italiani e noi credenti in Cristo, dobbiamo cambiare radicalmente il nostro sistema di vita andando verso l’austerità e fare a meno del superfluo, non solo per aiutare i poveri del mondo intero, ma per tornare al Vangelo e superare tutte le nostre crisi».
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