TETTAMANZI Paolo VI e la sfida del suo tempo

Luisa Cabrini

Il cardinale Albino Luciani nel biglietto di condoglianze per la morte di Paolo VI, inviato il 13 agosto 1978 a monsignor Pasquale Macchi, segretario di Sua Santità, scrive: «A Venezia, nel 1972, mi ricordo di averLe detto: “Oggi il Papa non è compreso da tanti. La storia lo metterà in luce, lui e la sua opera”». A conclusione dell’anno celebrativo nel trentesimo anniversario della morte (1978-2008), il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, ha prodotto un’antologia di suoi testi sul magistero montiniano dall’origine più diversa: omelie, presentazioni di volumi, interviste, commemorazioni, interventi a convegni. Il libro risulta essere un contributo prezioso allo scopo auspicato dal citato Patriarca. Articolato in sette sezioni, mette a tema punti nodali ed enuclea questioni importanti ed attuali: la famiglia, la cultura, il lavoro, l’attività politica, il sacerdozio, la Chiesa ed il suo impeto missionario. Un merito degno di nota va ascritto all’autore: quello di lasciar parlare il suo predecessore sulla cattedra di Ambrogio, perché - per usare l’espressione di Paolo VI - «l’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o, se ascolta i maestri, lo fa perché sono dei testimoni». Giovanni Battista Montini è stato un illuminato intellettuale ed un cristallino sacerdote innamorato di Cristo, custode vigile della fede, profondo conoscitore dell’uomo, delle sue miserie e delle sue grandezze, formidabile ed instancabile evangelizzatore del mondo moderno, pastore sollecito e premuroso. La lettura di queste pagine contagia: il fascino che emana dalla statura di tale personalità si impone e diventa suggerimento e indicazione per ogni battezzato. Perché la pretesa della Chiesa, che avverte la sbalorditiva sfida dei tempi, sta nell’affacciarsi sulle vie della storia e proclamare davanti agli uomini: io ho ciò che voi cercate, ciò di cui mancate, Cristo. A smentire l’affermazione che il mondo appartiene all’uomo e le sacrestie a Dio, a demolire la concezione privata della fede, perché - per dirla con Montini - «il cristianesimo è, di sua natura, ammirabile, attraente, simpatico».

Dionigi Tettamanzi
Paolo VI. L'arcivescovo Montini raccontato dal suo terzo successore

Edizioni San Paolo
pp. 352 - € 17