GRILLO Un solo "binario" tra swing e Rachmaninov

Dalla grande tradizione russa al jazz: il pianista milanese, interprete classico, ha raccolto nel suo progetto discografico una grande varietà di generi. Una scelta coraggiosa. Ecco perché
Andrea Milanesi

È da ascoltare con orecchie pure e candide questo disco di piano solo realizzato da Francesco Grillo; con il piacere di lasciarsi semplicemente sorprendere dalla musica, senza la necessità di appiccicare etichette a tutti i costi. Ed è questa la sfida che lancia il pianista milanese, ben consapevole di come oggi sia difficile far valere le proprie istanze creative di fronte a un mercato in crisi di idee e di risorse.
Quello di Grillo è un curriculum classico a tutti gli effetti, con tanto di diploma al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano e carriera concertistica di alto livello; si è cimentato nelle opere di tutti i più grandi compositori - da Chopin e Prokofiev - ma ha sempre coltivato parallelamente un vivo interesse nei confronti della musica jazz e del pianismo dei suoi esponenti di punta (Bud Powell e Thelonious Monk su tutti).
Inevitabile dunque che nelle composizioni che l'artista ha scritto e raccolto in questo suo progetto discografico si riflettano esperienze e tributi che si muovono all'interno di un panorama praticamente infinito. Tra virtuosismo e poesia, tra un'indomita forza espressiva e le pause di riflessione che questa musica figlia del nostro tempo inevitabilmente sprigiona, la tentazione è quella di andare a ricercare le influenze lontane della grande tradizione russa - tra Rachmaninov e Skrjabin - o le atmosfere rarefatte dell'impressionismo francese - firmato Debussy e Ravel - ma anche una bella carica di swing, insieme con l'estro e la fantasia che nascono dalla pura improvvisazione.
Ad accompagnarlo in questa avventura l'amico e collega Stefano Bollani, jazzista doc che non disdegna incursioni nel repertorio classico e che nei mesi scorsi ha venduto decine di migliaia di copie con la sua incisione dei capolavori orchestrali di Gershwin (sotto la direzione di Riccardo Chailly). E nei tre bellissimi brani a due pianoforti che condensano l'essenza dell'intero cd è racchiusa la grande verità della lezione di Grillo: le barriere tra generi e stili esistono solo nella mente di chi le continua a costruire, ma non nel cuore di chi ama la vera musica, in piena libertà e senza pregiudizi.

Francesco Grillo (special guest Stefano Bollani)
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EmArcy / Universal (2011)
€ 18