Don Giussani, tra letteratura e musica
Era il 15 novembre del 2013 quando Alberto Savorana, in occasione della presentazione del libro Vita di Don Giussani, aveva raccontato la sua esperienza, il suo “faccia a faccia” con un gigante della fede, un semplice sacerdote con cui ha condiviso gran parte della vita. E in quella piovosa serata luinese, dopo aver ascoltato le sue parole, si era percepito con estrema chiarezza come quella ricerca - tra documenti, carteggi, interviste e testi inediti - avesse rappresentato per lui l’occasione inaspettata di riscoprire il carisma di don Giussani, il suo grande lascito a tutta la chiesa, in questo momento non facile.
Da qui la domanda: «È possibile andare sempre più a fondo quando si ritiene di conoscere già tutto, quando magari si è già imparata la lezione a memoria?». La sua testimonianza, il racconto appassionato e per nulla formale, aveva lasciato questo interrogativo, aveva spinto ad approfondire l'esperienza di vita e di fede.
Non è la prima volta che il Centro Culturale San Carlo Borromeo organizza iniziative aperte al territorio e alla gente. Ma l'evento di domenica 22 febbraio, tenutosi nella chiesa di san Giuseppe a Luino, è stato un momento particolare. Innanzitutto era il decimo anniversario dalla morte di don Giussani. E sarebbe potuto bastare già questo: una commemorazione, un devoto ricordo per celebrare la sua vita e le sue opere. Ma non bastava, occorreva tornare alla domanda originaria: «Come è possibile che accada e riaccada oggi un incontro? Perché la sua vita è motivo di paragone per me e un'ipotesi di lavoro per tanti? Perché, attraverso la testimonianza di altri, si può ancora scoprire qualcosa del fascino che la sua vita ha oggi?».
Non è facile definire quale sia stato l’esito del semplice invito che è stato rivolto, con un cordiale sostegno dei media, a tutta la cittadinanza. Una proposta caratterizzata da brani di letteratura di Dante, Péguy, Leopardi, Montale e Rebora, commentati con le parole di don Giussani, tratte da Il senso religioso, Perché la Chiesa, Si può vivere così, L’io, il potere e le opere, e accompagnati da brani di musica per organo di Bach e Mozart. Lo scopo? Immedesimarsi con un’umanità trasformata dalla passione per Cristo, che diviene passione per l’uomo e ne intercetta il cuore.
Quello che fin dall’inizio ha colpito è stata l’adesione di un’attrice di fama nazionale come Sarah Maestri e di uno sceneggiatore come Franco di Leo, artisti residenti a Luino, cui è stato chiesto di dare voce a quelle pagine. Così come ha colpito la presenza di tanti che conoscono forse per sentito dire don Giussani e il movimento, ma che hanno liberamente scelto, in una soleggiata domenica pomeriggio, di aderire alla proposta.
Sono state invitate le persone più prossime: amici, vicini di casa, colleghi di lavoro, responsabili delle scuole, amministratori locali. È risultato chiaro come, attraverso una leale proposta, si può rafforzare un legame umano, riscoprire e conoscere se stessi con più verità. Lo hanno testimoniato gli sguardi, pieni di gratitudine e stupore alcuni, commossi e silenziosi altri, non per aver ascoltato una disquisizione su Giussani, ma per aver intercettato l’espressione di una vita che colpisce al cuore e scava dentro la questione umana. Tutto ciò è risultato evidente dalle parole di una persona che, al termine dell’incontro, ha detto semplicemente: «Grazie, era quello di cui avevo bisogno».