Una simpatia profonda per la fatica quotidiana
La crisi economica che stiamo vivendo fa emergere un problema culturale più vasto, di natura antropologica, che ci impone di ripensare al senso dell’esistenza e al significato del lavoro.
«Il disamore generale al lavoro», scriveva Charles Péguy nel 1910, «è la tara più profonda, la tara fondamentale del mondo moderno». Péguy sapeva che la nostra civiltà è debitrice al cristianesimo di una concezione nuova del lavoro: nel mondo antico il lavoro manuale era l’attività degli schiavi, con il cristianesimo esso diviene la creativa espressione dell’uomo libero.
La mostra “Un dramma avvolto di splendori - Uomini e donne al lavoro nella pittura di Millet” presenta un’antologia dei dipinti di Jean Francois Millet tramite stampe. Organizzata dalla Diocesi di Milano (Pastorale del lavoro e Fondo famiglia lavoro) insieme all’Associazione Retemanager, alla Fondazione Vittorino Colombo e al Centro Culturale di Milano, si terrà dal 9 al 18 marzo presso la Sagrestia della Chiesa di San Marco a Milano. E vuole essere un’occasione per rimettere a tema il significato ultimo del lavoro, quello per cui vale la pena di svolgerlo e di cercarlo, al di là del suo risvolto economico.
Nei dipinti di Millet esplode una simpatia profonda per la quotidiana fatica degli uomini e per il loro lavoro che, mentre salva la dignità personale (come ci ricorda papa Francesco), partecipa all’opera corale della trasformazione della Terra. Un tema strettamente connesso a quello dell’incipiente Expo 2015.
Inoltre, in una parte importante dell’esposizione, viene messa in evidenza la profonda sintonia su questo punto tra Millet e Van Gogh, che considerava il pittore francese esplicitamente un «padre», al punto da copiarne numerosi soggetti.
La mostra, curata per il Meeting di Rimini del 2014, viene proposta a tutti la città di Milano come occasione di riflessione e approfondimento di giudizio, sia per chi ha già il lavoro sia per chi ne è alla ricerca. L’incontro di presentazione si terrà lunedì 9 marzo 2015 alle ore 18 presso l’Aula Magna della Chiesa di San Marco. Saranno presenti: la curatrice Mariella Carlotti, don Walter Magnoni (responsabile Pastorale sociale della Diocesi di Milano), monsignor Domenico Sguaitamatti (responsabile Ufficio beni culturali della Diocesi) e Paolo Cederle (Executive VP di Unicredit).
L’ingresso alla mostra è libero. Sarà possibile effettuare donazioni e offerte libere per il Fondo famiglia lavoro della Diocesi di Milano.
Per info e prenotazioni visite guidate: info@retemanager.org