«Come fa uno a dormire dopo un annuncio così?»
«Come fa uno a dormire dopo un annuncio così?». Giuseppe, il carpentiere di Nazareth, che dopo aver saputo di ciò che era successo alla sua futura sposa, prende lo stesso sonno. E sogna. E nel sogno viene a lui l’arcangelo Gabriele che lo rassicura: «Non aver paura di prendere con te Maria». Luca Doninelli se l’è domandato: come può un uomo prendere sonno dopo esser stato messo di fronte a quello che pareva il peggiore degli scandali? È da questo interrogativo che prende le mosse Il sogno di Giuseppe, pièce teatrale in scena al Meeting lunedì 23 agosto alle 21.30, nel padiglione D1 della Fiera. A impersonare il padre putativo di Gesù, a cui papa Francesco ha dedicato un anno santo e la lettera apostolica Patris Corde, sarà Maurizio Donadoni, accompagnato dalla chitarra di Walter Muto e il violino di Carlo Lazzaroni.
«Come altri testi di tema religioso che ho scritto in passato - il monologo di Giuda, di San Giovanni, dei “nemici” di Gesù Caifa, Erode e Pilato -, anche questo è nato nel contesto del Festival Desidera, diretto da Gabriele Allevi», spiega Doninelli: «Era tantissimo tempo che volevo scrivere su questa figura a cui sono molto affezionato. Anche io, come il Papa, ho a casa la statuetta di San Giuseppe dormiente. Così sono partito da quella domanda, ma anche dalla meraviglia per il fatto che abbia accettato una parte così difficile e il suo “sì” sia stato quasi come quello di Maria». Per lo scrittore milanese quello dello sposo della Madonna è una figura che rappresenta, in un certo senso, il culmine della storia del popolo di Israele cominciata con Abramo: «Come se tutta la vicenda del popolo eletto fosse stata una preparazione al suo “sì” e a quello di Maria».
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Ma la mossa narrativa, da cui parte la pièce di Doninelli, nasce dal pensare a Giuseppe come a un uomo del popolo, semplice, di poche parole, incapace di raccontare in pubblico la propria vicenda. Così è Dio stesso a chiedere all’arcangelo Gabriele di rivolgersi agli spettatori al posto del carpentiere. «L’angelo è colpito da quest’uomo. Ci mostra come l’eterno abbia un contraccolpo di stupore di fronte all’umano che accoglie il disegno di Dio. Un essere celeste non ha esperienza della libertà umana e si meraviglia delle cose incredibili che l’io può fare dentro il rapporto di fiducia semplice con Dio. Il fatto che quell’uomo semplice abbia preso sonno è un grande miracolo».#Meeting21