Compagnia delle Opere. Una storia in cammino
“Compagnia delle Opere: Una storia in cammino” è il titolo dell’incontro, organizzato quest’estate dalla Compagnia delle Opere nell’Arena Cdo al Meeting di Rimini e di cui sono qui riproposti il video e il testo integrale. Un dialogo tra Andrea Dellabianca, presidente della Compagnia delle Opere, e Davide Prosperi, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, sull’origine e sull’identità oggi della Cdo. A introdurlo l’intervento di Giuseppe Frangi, giornalista di Vita, che ha illustrato l’idea alla base dell'Arena Cdo, lo spazio che al Meeting ha ospitato e raccontato le tante imprese associate alla Cdo del mondo educativo, sociale e profit.
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«Che cosa permette a una realtà come la vostra di trasformarsi in maniera adeguata alle richieste del tempo, ma senza perdere l’origine? Innanzitutto due cose», ha osservato Prosperi intervenendo questa estate dal palco dell’Arena Cdo. «La prima è un giudizio storico che occorre dare: per rimanere fedeli all’origine di ciò che si fa bisogna conoscerla». In secondo luogo, «non basta conoscere in astratto l’origine di una storia, ma occorre cercare di immedesimarsi con l’esperienza che ha dato origine a quella storia».
Ed «è un’amicizia che ha generato questa compagnia», ha ricordato a più riprese il presidente della Fraternità citando il video, trasmesso durante l’incontro, con i contributi di Giorgio Vittadini e Giancarlo Cesana, testimoni diretti di quando, a metà anni Ottanta, alcuni amici di Alcamo hanno avuto bisogno di aiuto per vendere il vino che producevano. «Non solo, l’idea della Cdo trae origine prima ancora dal fatto che un prete ambrosiano – don Giussani – durante una conferenza sul rapporto tra fede e lavoro, a un certo punto, mette in relazione diretta l’esperienza della fede con il fare opere», ha aggiunto.
«Per questo abbiamo ricominciato questo lavoro insieme», ha concluso Prosperi. «Ognuno con le sue proprie responsabilità», ma tutti «sapendo che la responsabilità che ciascuno ha – messa in comune – è fondamentale per la crescita del tutto». Anche nell’odierno contesto in cui «le realtà associative e le diverse organizzazioni sono sempre più in crisi».