Tracce N.5, Maggio 2000
Alcuni fatti recenti (elezioni, nascita di un nuovo governo, referendum) hanno rimesso al centro del dibattito nel nostro Paese la politica. Negli ultimi anni, questa parola, a causa di una demonizzazione avvenuta nelle aule dei tribunali e sui mass-media, è stata impopolare. Oggi quella fase di strumentale demonizzazione acuta sembra conclusa, non senza strascichi e non senza aver lasciato parecchie vittime sul campo. In ambito cattolico, la fine di un partito che tentava di rappresentarne in modo vario ma unito la presenza e le idee, ha probabilmente complicato più che semplificato le cose, anche se il tempo sta dimostrando che le divisioni dettate da motivi di pura visibilità non tengono e sono incomprese dallelettorato. Di certo è emersa una debolezza di ragioni originali e di metodo in gran parte di quel mondo che si sentiva lunico legittimato a esprimere rappresentanza sociale e politica dei cattolici. Molti, non solo nel campo cristiano, desiderano ora riscoprire ragioni adeguate per un impegno nel reale che non sottovaluti la politica. In questo frangente è dunque preziosa loccasione offerta dalluscita del libro che raccoglie interventi di don Giussani degli ultimi ventanni intorno alla politica, al lavoro e al sorgere di opere: Lio, il potere, le opere. Contributi da unesperienza. Noi non abbiamo mai cessato di pensare e di guardare alla politica come a un fattore importante della vita di tutti. Nel cammino educativo autenticamente cristiano la politica non è mai una cosa a parte, da giudicare secondo un punto di vista diverso da quello con cui si tenta di abbracciare e di valutare tutto. La presenza di un cristiano nel proprio ambiente determina sempre una tensione politica, poiché egli è spinto a difendere il valore supremo della persona, contro ogni riduzione che il potere cerca di ottenere al fine di raggiungere i propri scopi di controllo e mantenimento dello status quo. Per chi ha incontrato e vive lappartenenza allavvenimento cristiano, il valore della persona, di ogni singola persona, si è come illuminato: non si tratta più di una vuota terminologia, ma indica una drammatica passione. «Dico spesso che il cristianesimo non è sorto come una religione, ma è scaturito come un potente amore allumano, nella concretezza della persona, nella precisione di un individuo che nasce da una donna. (
) Senza questa percezione di partenza credo sia difficile comprendere il significato stesso della figura di Cristo. Passione per lumano e quindi passione per la libertà». Le riflessioni di don Giussani - che giungono a dettagliarsi in giudizi storici - partono da qui. Cè un propellente formidabile in una simile impostazione del discorso sulla politica: la stima della libertà, intesa come nucleo presente nellio, che non dipende dai propri antecedenti biologici o storici e che si esprime in desideri essenziali. È il propellente che rende il cristiano grande propugnatore di uno Stato veramente laico, cioè senza la tentazione di reprimere o di ridurre secondo propri scopi di potere o di egemonia ogni movimento e ogni insorgere di iniziativa nei singoli e nelle comunità intermedie. Perciò in tutti questi anni, in un movimento che viene ormai da lontano e che non ha avuto paura di trovarsi controcorrente, moltissimi di noi hanno avvertito la responsabilità di impegnarsi in battaglie concretissime e di alto spessore politico per la libertà, nei campi delleducazione, delliniziativa imprenditoriale, dei servizi alla persona. Oggi nel nostro Paese cè davvero bisogno di esempi e di strumenti che, come il libro citato, testimonino questa indomita passione.