Tracce N.6, Giugno 1996

Gloria di Cristo nella storia
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In vista della festa del Grande Giubileo

Uno dei doni dello Spirito al nostro tempo è certamente la fioritura dei movimenti ecclesiali, che sin dall'inizio del mio Pontificato continuo a indicare come motivo di speranza per la Chiesa e per gli uomini. Essi «sono un segno della libertà di forme, in cui si realizza l'unica Chiesa, e rappresentano una sicura novità, che ancora attende di essere adeguatamente compresa in tutta la sua positiva efficacia per il Regno di Dio all'opera nell'oggi della storia» (Insegnamenti, VII/2 [1984], p.696). Nel quadro delle celebrazioni del Grande Giubileo, soprattutto quelle dell'anno 1998, dedicato in modo particolare allo Spirito Santo e alla sua presenza santificatrice all'interno della Comunità dei discepoli di Cristo (cfr. Tertio millennio adveniente, n.44), conto sulla comune testimonianza e sulla collaborazione dei movimenti. Confido che essi, in comunione con i Pastori ed in collegamento con le iniziative diocesane, vorranno portare nel cuore della Chiesa la loro ricchezza carismatica, e, perciò, educativa e missionaria, quale preziosa esperienza e proposta di vita cristiana.
Giovanni Paolo II
Roma, 25 maggio 1996
Veglia di Pentecoste in occasione del solenne inizio della «Grande Missione Cittadina» della Chiesa di Roma in preparazione al Grande Giubileo dell'Anno 2000

Santità,
in questo momento della Sua suprema proposta apostolica La ringraziamo per aver riproclamato alla Chiesa con chiarezza «la fioritura dei movimenti ecclesiali» come motivo di speranza per la Chiesa e per l'uomo.

Ci senta come piccoli discepoli stretti a Lei nell'assimilare sacrificatamente, pazientemente e intelligentemente questa visione della vittoria di Cristo su Satana e sul mondo.


Nell'offerta della Sua preghiera restiamo certi nella fede di ottenere da Dio, nostro canto e nostra forza, l'aiuto necessario alla nostra debolezza altrimenti non redimibile.

Così, oltre che il ringraziamento a Lei, noi vogliamo confidare alla Santità Vostra il punto decisivo della meditazione con cui cominciamo a prepararci alla festa del Grande Giubileo.

Per tutte le comunità di Comunione e Liberazione sparse in 64 nazioni,
sac. Luigi Giussani
Milano, 28 maggio 1996