Un salto di autocoscienza

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Appunti dalla sintesi di Julián Carrón all’Assemblea responsabili di Comunione e Liberazione in Italia. Pacengo di Lazise (Verona), 11 marzo 2018


Haja o que houver
Canzone di Maria Chiara


«Nei nostri occhi i fatti, nelle nostre mani i codici», diceva sant’Agostino (Sermo 360/B,20: Sermo sancti Augustini cum pagani ingrederentur). In questo momento, il segno più palese se abbiamo avuto o no negli occhi i fatti che documentano la presenza viva di Cristo è la modalità con cui abbiamo recitato i Salmi (i codici). Con negli occhi i fatti, essi ci parlano con una densità e una profondità che altrimenti ci sfuggirebbe. Il Salmo 45 che abbiamo appena recitato è quasi una sintesi di tutto quanto abbiamo vissuto e detto in questi giorni. Chissà che cosa ha sperimentato la persona che lo ha scritto, che esperienza di Dio ha avuto! Trovandosi ad affrontare le sfide del vivere, non ha potuto guardarle se non con il Signore negli occhi. «Dio è per noi rifugio e forza, / aiuto sempre vicino nelle angosce. / Perciò non temiamo se trema la terra, / se crollano i monti nel fondo del mare. / Fremano, si gonfino le sue acque, / tremino i monti per i suoi flutti. / [...] [Ma] / la santa dimora dell’Altissimo / [...] non potrà vacillare», perché «Dio sta in essa» («Salmo 45», in Il libro delle ore, Jaca Book, Milano 2006, pp. 52-53).
Questa certezza non viene a galla guardando la vita dal balcone, ma lasciandosi sfidare da ogni tremore della terra. Così, ogni volta che uno percepisce un urto del reale può riconoscere: «Il Signore degli eserciti è con noi, / nostro rifugio è il Dio di Giacobbe. / Venite, vedete le opere del Signore, / Egli ha fatto portenti sulla terra». Tutto è parte della strada per conoscerLo. È solo affrontando le difficoltà, le sfide e le circostanze concrete che si può riconoscere un Altro all’opera: «Fermatevi e sappiate che Io sono Dio, / eccelso tra le genti, eccelso sulla terra» (ivi). Non è una definizione vuota, ma una realtà talmente presente da rendersi palese proprio quanto più potente è la sfida. Se il nostro cammino non è questo, vale a dire se non c’è una verifica, la nostra fede avrà una data di scadenza, prima o poi verrà meno, non perché faremo qualcosa di particolarmente contrario ad essa, ma perché prevarrà la paura, a un certo punto prevarrà altro rispetto alla Sua presenza.
Allora, con queste parole del Salmo negli occhi possiamo guardare che cosa abbiamo vissuto (...)