Verso la Colletta/1. «Oggi mi sento più intensamente vivo»
Ho partecipato alla Giornata nazionale della Colletta alimentare il 10 novembre. Era la vigilia degli esami più difficili della mia Facoltà e non è stato scontato aver fede nel fatto che quel tempo dedicato al volontariato non fosse perso. Allo stesso modo, non è stato facile avvicinarmi ad alcune persone per chiedere una donazione per le realtà di carità di Londrina ed essere ignorato, oppure sentirmi rispondere: «Ragazzo, io aiuto già altri, ho 80 dipendenti...». O vedere un signore che in faccia ad uno di noi accartoccia il foglio con la lista degli alimenti da donare e lo butta nella spazzatura fissandolo negli occhi…
Ma, come in molte altre occasioni della vita, è stato un giorno meraviglioso, pieno di molte cose belle, più che brutte, ma molto, molto, di più! Sono stati innumerevoli i gesti semplici e belli di umanità e di gratuità. Tonnellate di cibo raccolto, bambini che hanno bisogno di aiuto che ora potranno essere nutriti meglio, persone che desiderano aiutare e hanno potuto sentirsi utili donando il cibo o facendo i volontari, amicizie che sono nate, realtà che collaborano o collaboreranno... anche il supermercato ci ha guadagnato, ha venduto più che mai! La lezione che imparo: siamo disabituati a notare il bene. Non esiste la realtà perfetta, ideale, ci saranno sempre problemi e persone in difficoltà, ma possiamo vivere con entusiasmo e letizia lo stesso, in mezzo a tanti problemi.
E i miei esami? Niente che con qualche alzataccia per studiare non si possa rimediare.... Un po’ meno di vita “mia” per portare un po’ più di vita a chi ha bisogno. Un darsi che vale la pena. Penso che sia questo che Dio voleva dire ad Isaia: «Perché tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo, do uomini al tuo posto e nazioni in cambio della tua vita». Io credo si tratti di essere uno di quegli “uomini” che Dio dà per dare più vita a quelli a cui manca. E per guadagnare la fede di chi dubita che Lui esista e sia vivo, risorto, in coloro che lo seguono. Devo dire meglio, perché non ho rinunciato a un po’ di vita “mia” per dare a chi ha bisogno: io mi sento più umano e più intensamente vivo oggi! Tutti ci abbiamo guadagnato. Ora vado a studiare...
João Felipe, Londrina (Brasile)
#CollettaAlimentare