Milano. Margarita e il dono dei canti

Invitata alla Giornata di inizio anno, è rimasta colpita da alcune canzoni. Ne parla con qualche amico e, da lì, nasce una serata interculturale. Ecco cosa può accadere quando la domanda di uno diventa un regalo per tutti...

Un'amica salvadoregna, Margarita, era rimasta colpita dai nostri canti, soprattutto da I cieli di Claudio Chieffo, che aveva ascoltato alla Giornata d’inizio anno cui , qualcuno del nostro gruppetto di Scuola di comunità, l'aveva invitata. Diceva a una di noi che la canzone le riecheggiava continuamente in mente e che, in qualche modo, le teneva compagnia, la aiutava a guardare alle sue giornate in modo diverso. Quel canto le aveva fatto scoprire che «il Signore ci ha dato la bocca per cantare, i cieli da guardare, il mondo per amare»: ci ha dato dei doni e noi dobbiamo utilizzarli. Insomma, in qualche modo quel canto aveva messo in moto un cambiamento, la Giornata d'inizio era stata un’esperienza.

La nostra amica ha così proposto di organizzare una serata di canti della nostra tradizione, invitando anche Margarita e i suoi amici.
 
La serata ha richiesto diverse prove. Volevamo essere veicoli fedeli di quel "dono" e che tutto fosse il più bello possibile. Ed è stato davvero un momento di Grazia. Margarita e i suoi amici ci hanno cantato tre canti della loro tradizione, traducendo i testi per permetterci di coglierne la delicatezza e la sensibilità, tanto simili alle nostre.

Ma cosa è davvero accaduto, ci siamo chiesti? Come è potuto succedere di diventare una sola cosa quella sera, tutti calamitati da Lui, dalla bellezza dei canti e dal loro significato vero? Per giunta richiamati da Margarita che li aveva sentiti per la prima volta...
 
La nostra amica che ha pensato quel gesto ha fatto suo lo stupore di Margarita. Questo dono è diventato domanda per tutta la comunità. Margarita ci ha mostrato come si possa paragonare l’esperienza con la domanda del proprio cuore. Non ha potuto fare a meno di comunicarlo ai suoi amici e a noi.

LEGGI ANCHE «Un luogo in cui Gesù si prende cura di me»

Viene proprio da dire: «Chi sei Tu che ti preoccupi di noi con questa profondità di sguardo e ci fai sentire abbracciati fino in fondo nella nostra domanda di senso?». Margarita è stata vera autorità per noi.
 
Francesco, Milano