Il gusto del giudizio cristiano

Un ciclo di tre incontri, promossi dall’AIC a Cesena, guidati dal professor Leonardo Lugaresi, per approfondire “La missione della Chiesa negli Atti degli apostoli”
Roberto Gabellini*

«Erano perseveranti nell'insegnamento degli apostoli e nella comunione, nella frazione del pane e nelle preghiere. In ogni persona c'era timore, molti prodigi e segni avvenivano per mezzo degli apostoli».

Il sommario che chiude il secondo capitolo degli Atti fa da guida al primo dei tre incontri del ciclo “La missione della Chiesa negli Atti degli apostoli”, pensato per approfondire alcuni aspetti dell’intervento di Davide Prosperi all’Assemblea dell’Associazione italiana dei centri culturali del 18 maggio scorso. Gli appuntamenti, guidati dallo studioso Leonardo Lugaresi, vogliono offrire un contributo alla Chiesa impegnata nel cammino sinodale ma anche ai centri culturali nati dalla vita di Comunione e Liberazione. I tre incontri pubblici (14 ottobre, 28 ottobre e lunedì 11 novembre 2024) hanno un duplice scopo. Il primo è di riprendere il «gusto del giudizio cristiano», con la vitale intensità e passione missionaria con cui i primi cristiani l’hanno praticato. Il secondo è la riscoperta della tradizione alla luce delle domande che il tempo presente pone, nella co-essenzialità dei suoi tre volti: attrattivo, del dialogo e del giudizio culturale e martiriale.
Negli Atti, infatti, sono sinteticamente enunciati tutti i fattori costitutivi della Chiesa. L’aiuto a «ritornare agli aspetti elementari del cristianesimo», secondo l’invito di don Giussani, è uno degli scopi dichiarati dell’iniziativa promossa dal Centro culturale Campo della Stella di Cesena e dall’Associazione Italiana Centri culturali, in collaborazione col centro culturale il Crocevia.

L’incontro di lunedì scorso è stato incentrato sull’attrattività del cristianesimo della prima comunità. Per spiegarne la natura, il professor Lugaresi (Associazione Patres) si è basato anche sugli altri due “sommari” degli Atti.

«La moltitudine di coloro che avevano creduto era un cuore e un'anima sola e neppure uno diceva proprio qualcosa di ciò che gli apparteneva, ma tutto era comune per loro, e con grande forza gli apostoli rendevano la testimonianza della resurrezione del Signore Gesù; una grande grazia era su tutti loro».

La comunità cristiana viene mostrata qui in tutta la sua diversità. In un mondo in cui la miseria è considerata quasi un fenomeno naturale, c’è un luogo in cui nessuno muore di fame perché chi possiede qualcosa mette in comune le proprie ricchezze. A questa convenienza il terzo sommario aggiunge un altro aspetto della "vita buona" della prima comunità: essere un luogo dove si guarisce dalle malattie. In questa prospettiva, commenta Lugaresi, «la missione non è tanto un andare verso, un agire per, quanto piuttosto un vivere e mostrare».

Gli Atti vengono così proposti come un aiuto fondamentale a noi cristiani di oggi. «Atti è precisamente il testo sacro – ispirato da Dio allo stesso modo dei vangeli – che ci fa vedere la Chiesa non come un momento successivo, secondario rispetto alla Rivelazione di Dio, un mero strumento di comunicazione di essa, ma come sua parte integrante. È il libro che dimostra come non vi sia alcuna separazione tra "tempo di Cristo" e "tempo della Chiesa", perché il contenuto del messaggio neo-testamentario non è “Gesù Cristo e basta”, ma “Gesù Cristo e la Chiesa” o meglio "Gesù Cristo nella sua vita terrena e Gesù Cristo nella Chiesa"», chiosa Lugaresi.

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Se il tempo e la storia non finiscono con la Resurrezione - commenta infine lo stesso relatore - noi però «conosciamo il nostro compito in essa e ciò che le conferisce il senso. Il senso della storia è infatti la testimonianza di Gesù Cristo, fino ai confini della terra cioè fino all'estremo limite umanamente raggiungibile. Questo è il senso della Chiesa e la sua missione. Questo, il senso della nostra vita». I prossimi due incontri saranno dedicati al "giudizio" (28 ottobre) e alla "dimensione martiriale del cristianesimo" (11 novembre) ed è possibile seguirli anche in streaming sul canale Youtube del Centro culturale Campo della Stella.

*Associazione Italiana Centri Culturali