Cristo, vita della vita

Antologia
Luigi Giussani

Un avvenimento presente, L’uomo e il suo destino. In cammino, Marietti, Genova 1999, pp. 56-57


Diceva sant’Agostino: In manibus nostris sunt codices, in oculis nostris facta (sant’Agostino, Sermo sancti Augustini cum pagani ingrederentur, in Codice di Magonza). In manibus nostris sunt codices, i Vangeli da leggere, la Bibbia da leggere; ma non sapremmo come leggerli, senza l’altra clausola: in oculis nostris facta. La presenza di Gesù è alimentata, confortata, dimostrata dalla lettura dei Vangeli e della Bibbia, ma è assicurata e si rende evidente tra noi attraverso un fatto, attraverso fatti come presenze. Per ognuno c’è un fatto che ha avuto un significato, una presenza che ha influito su tutta la vita: ha illuminato il modo di concepire, di sentire e di fare. Questo si chiama avvenimento. Quello in cui siamo introdotti resta veramente vivo, si avvera tutti i giorni; perciò tutti i giorni noi prendiamo coscienza, dobbiamo prendere coscienza dell’avvenimento come ci è accaduto, dell’incontro fatto.



Concludo questa sottolineatura di mie preoccupazioni, dicendo: Cristo, questo è il nome che indica e definisce una realtà che ho incontrato nella mia vita. Ho incontrato: ne ho sentito parlare prima da piccolo, da ragazzo, ecc. Si può diventar grandi e questa parola è risaputa, ma per tanta gente non è incontrato, non è realmente sperimentato come presente; mentre Cristo si è imbattuto nella mia vita, la mia vita si è imbattuta in Cristo proprio perché io imparassi a capire come Egli sia il punto nevralgico di tutto, di tutta la mia vita. È la vita della mia vita, Cristo. In Lui si assomma tutto quello che io vorrei, tutto quello che io cerco, tutto quello che io sacrifico, tutto quello che in me si evolve per amore delle persone con cui mi ha messo.



Come diceva Möhler in una frase che ho citato molte volte: «Io penso di non poter più vivere se non lo sentissi più parlare» (cfr. A.J.Möhler, Dell’unità della Chiesa, Tipografia e libreria Pirotta e C., Milano 1850, p. 52). È una frase che avevo messo sotto un’immagine del Carracci raffigurante Cristo quando ero al liceo. Forse una delle frasi che ho più ricordato nella mia vita. Cristo, vita della vita, certezza del destino buono e compagnia per la vita quotidiana, compagnia familiare e trasformatrice in bene: questo rappresenta l’efficacia di Lui nella mia vita.