Tracce
Tracce n.8, Settembre 2024
Passione educativaLeggiQuesto numero di Tracce ha origine nella passione che don Giussani aveva di comunicare sé ai più giovani. Che quella educativa sia un’emergenza – gravissima quanto trascurata se non colpevolmente occultata – lo si dice da anni. Meno spesso, invece, si racconta la “passione educativa”, cioè il rapporto che si sviluppa tra adulti e ragazzi, il dare ed esigere libertà reciproca, la comunicazione dell’esperienza fatta accompagnata dall’invito a verificare se tale proposta corrisponde.
«Introduzione alla realtà totale», chiama ancora don Giussani l’esperienza educativa, e aggiunge: «È la testimonianza del mio modo vivo di rapportarmi con il reale». «Realtà totale», «modo vivo»: come ha sempre fatto nelle aule del liceo Berchet e dell’Università Cattolica, don Giussani ha offerto la propria chiave interpretativa della realtà esponendosi al rischio del confronto, anzi sollecitando il dialogo e la critica. L’educazione è una presenza di vita, è comunicazione della verità di sé: un’impostazione che va controcorrente rispetto alla mentalità comune, che spesso riduce la questione alle tecniche e alle pratiche che l’educatore si dà. Invece, solo la vita comunica la vita.
L’età più complessa nel percorso educativo è quella giovanile, e qui è il cuore di questo numero della rivista. Il dialogo iniziale tra Franco Nembrini e Matteo Severgnini ci restituisce un’immagine di giovani fragili e senza un significato per la vita, e di adulti impauriti, incapaci di assumersi il proprio compito. In questo panorama che sembra privo di speranza, il contributo che i due interlocutori propongono è l’invito a prendere sul serio la proposta di don Giussani. L’esperienza educativa è innanzitutto un incontro, un rapporto umano che diventa una strada percorsa assieme.