“Dico no agli attacchi personali ma il disegno di Tremonti è grande”
RIMINI - Non condivide gli "attacchi alle persone" lanciati da Giulio Tremonti. "Lui come politico può fare quello che crede, ma il Meeting è luogo di dialogo". Però subito, aggiunge, che la cornice" dipinta dal ministro è "Ia cosa più grande sentita a Rimini". "Se esiste una speranza di traduzione moderna della dottrina sociale della Chiesa, questa è nel governo guidato da Berlusconi. Senza di lui non si potrebbe parlare della possibilità apparsa per la prima volta in Italia: di avere un Paese che non sia né statalista né schiacciato dal liberismo darwiniano". Giorgio Vittadini lascia Rimini per andare agli esercizi spirituali con altri capi della Compagnia delle Opere di cui è presidente. Una struttura di 130 mila imprese, per 17 mila aziende e 300 mila dipendenti: il braccio secolare di Comunione e Liberazione e in questa unione di fede ed affari, no profit e fatturati, solidarietà e peso politico cè il mistero del movimento dellintegrismo cattolico.
Berlusconi e Tremonti sono i profeti di una nuova Italia?
"Certi termini io non li uso. Don Giussani, il fondatore di C.L. ci ha insegnato a incontrarci 'con chi cè'. A cercare lumanità nelle persone: è successo con Umberto Agnelli, Montezemolo, Riello, Ambrosetti, Guzzetti, gli scienziati che combattono IAids, i vescovi dei poveri del mondo. E stato un Meeting di ascolto, di chi si sente adulto e non ha bisogno di urlare per farsi notare. Tremonti è venuto a mostrarci un disegno, la volontà di riorganizzare la società italiana ritornando alle origini positive che per un millennio hanno reso civile questo Paese".
Origini cristiane?
"Fatte di autonomia delle forze sociali, di mutue, confraternite, cooperative, di sussidiarietà e solidarietà. La devoluzione, il no profit, il collegarli, farne politica economica e sociale, dal lavoro alle pensioni, dalla scuola alla sanità, è la versione moderna di questa dottrina, è davvero più società e meno Stato, più libertà e più giustizia. E quello che per primo Formigoni ha fatto in Lombardia.".
Sono temi su cui si arrovella la sinistra: il vostro Meeting non ha guardato solo al governo?
"Sono venuti Bersani, Livia Turco, Barberini delle cooperative. Amici, che i nostri giovani sono stati ad ascoltare. Io al referendum sulla devolution voluto dallUlivo voto sì. Sono un grande estimatore della Legacoop. Mi piace Fassino. Ma è la sinistra a tagliarsi fuori. Ha perso il riferimento marxista, guarda a istanze radicali e boiardi di Stato, a Mastella. Non è capace di guardare alla sua storia, come il governo emiliano, alle tradizioni di popolo, alla costituzione di una società dal basso. Ha perso le persone, non sa chi siano i poveri. Istanze come una scuola paritaria, la sanità no profit, il lavoro non irrigimentato non potrebbero essere di una sinistra moderna?".
Invece ci pensa il centrodestra?
"Finalmente cè corrispondenza, come si è visto con ministri come Letizia Moratti, Maroni, Sirchia. Loro hanno riempito il quadro che Tremonti ha definito nel suo complesso. Il ministro allIstruzione ha una capacità di ascolto eccezionale: è un'imprenditrice di grande calibro che passa i fine settimana a San Patrignano e ha acquisito una umanità che porta nel mondo della scuola. Con il ministro del Welfare cè sintonia umana nella difesa di un popolo, mi sembra arrivi da esperienze simili alle nostre: non è questione di abolizione liberista dellarticolo 18, ma di come costruire sviluppo, lavoro. Con Sirchia abbiamo un rapporto antico sulla possibilità di una sanità centrata su fondazioni no profit.
Gasparri e Castelli?
"II ministro alla Comunicazione ci è a fianco da tempo, attento al nostro fermento. Il responsabile alla Giustizia ci è parso molto franco, aperto al dialogo: come il presidente dellAssociazione magistrati, Gennaro".
Lex confratello Buttiglione, che a Rimini ha parlato di aborto?
"Lha fatto al Grand Hotel, in una conferenza stampa. La riforma della legge 194 non era e non è fra i temi che stiamo discutendo. Cera già abbastanza carne al fuoco. E una legge si ridiscute quando esiste una maggioranza per raggiungere un risultato".