Energia. Quali strade imboccare
ScienzaLa situazione energetica è preoccupante. Al tavolo: il ministro Antonio
Marzano, il premio Nobel Carlo Rubbia, Renato Angelo Ricci, presidente onorario
della Società Italiana di Fisica, Rita Caroselli, presidente Assogasliquidi
La questione energetica, tra consumi eccessivi e crisi ricorrenti, deve essere
ripensata nella prospettiva del bene dell’uomo. Questa la sfida lanciata
dalla tavola rotonda organizzata dal Meeting in collaborazione con l’associazione
Euresis. Renato Angelo Ricci, presidente della Società Italiana di Fisica,
ha illustrato la situazione energetica italiana dove “il problema dei problemi” (la
cui soluzione è decisiva per la produzione di risorse alimentari e per
la qualità dello sviluppo) risulta preoccupante per la dipendenza del
nostro Paese dall’importazione di combustibile ed energia elettrica (pari
all’80%) e in particolare del petrolio e dei suoi derivati (per più di
2/3 dell’energia). Ricci ha ribadito che il panorama italiano è ancora
confuso.
Fonti disponibili
«L’unica strada percorribile - ha ricordato Ricci - è quella di garantire
l’approvvigionamento mediante l’utilizzo di tutte le fonti disponibili».
Il premio Nobel Carlo Rubbia, ha approfondito il rapporto tra energia e povertà: «I
Paesi già sviluppati devono farsi carico del miliardo e mezzo di persone
che vivono quotidianamente senza energia elettrica. Una responsabilità accentuata
dal fatto che proprio dai Paesi in via di sviluppo proviene una crescente domanda
di risorse». Rubbia ha poi stigmatizzato la scarsità di finanziamenti
che l’Italia destina alla ricerca in questo settore. E ha lanciato una
proposta: «La pressione fiscale italiana sul consumo energetico è considerevolmente
più alta della media europea. Per questo una frazione apprezzabile del
considerevole gettito dovrebbe essere reinvestita in attività capaci di
migliorare l’approvvigionamento del Paese». Se, ad esempio, ha proseguito
Rubbia, «solo l’1% fosse indirizzato ad approfondire il campo delle
energie rinnovabili, questo equivarrebbe a moltiplicare per dieci gli investimenti
produttivi nel settore». Nel suo intervento il ministro delle Attività produttive
Antonio Marzano ha espresso condivisione per il titolo dell’incontro che
introduce, ha detto, un affronto positivo e ottimistico della realtà.
Come coniugare produzione energetica e rispetto per l’ambiente?
Il lavoro del governo
«Si deve percorrere - ha spiegato Marzano - la strada delle tecnologie
pulite:
fonti rinnovabili, idrogeno, senza escludere il nucleare». Marzano ha poi
tracciato un bilancio di quanto sta facendo il governo. «È stata
recentemente approvata - ha ricordato - una riforma che garantisce la sicurezza
negli approvvigionamenti; si incrementerà la produzione nazionale con
la costruzione di nuovi impianti eco-compatibili; la Borsa elettrica dovrebbe
inoltre consentire lo sviluppo di una maggiore concorrenza; sono state effettuate
campagne per l’acquisto di elettrodomestici a basso consumo». Rispondendo
a Rubbia, il ministro ha proposto che «le spese pubbliche per la ricerca
non siano considerate all’interno del debito pubblico» e ha auspicato «l’eliminazione
dell’Irap sul costo del lavoro dei ricercatori». Rita Caroselli,
direttore di Assogasliquidi, ha infine illustrato il ruolo del Gpl in un contesto
di differenziazione delle fonti energetiche.