Il «Senso religioso» di don Giussani ora parla anche russo

Mosca. Presentata l'edizione in cirillico
Giovanna Parravicini

MOSCA. Aula magna gremita l'altro giorno, all’Università Umanistica di Mosca, per la presentazione dell'edizione russa de «Il Senso religioso» di Luigi Giussani: il pubblico di studenti, insegnanti e personalità del mondo culturale russo aveva già avuto la possibilità di prendere contatto nei giorni scorsi con l’autore e il suo pensiero attraverso una mostra fotografica esposta nei locali dell’Università, e un cineforum dedicato allo stesso tema. Un tema tutt'altro che scontato nell’ambiente culturale e universitario moscovita di oggi, in cui le mode «religiose» di qualche anno fa sono tramontate e hanno anzi lasciato una certa scia di disincantato scetticismo: e non è un caso, perché, come ha detto l’accademico Averincev (recentemente insignito in Italia del Premio «Fondazione Agnelli», e professore ad honorem in alcune università del mondo), sovente la «Chiesa ortodossa si rifugia in un mondo mitico e irraggiungibile, si allontana dagli uomini per tema di sporcarsi». La proposta educativa di don Giussani (che l’autore ha elaborato nel corso dei suoi anni di insegnamento al liceo Berchet e all’Università Cattolica di Milano e alla guida del movimento di Comunione e Liberazione) si fonda invece su un’esperienza vitale, su un cammino comune di incontro con Cristo e di riscoperta del cuore umano. Una profonda novità, questa, già colta alla fine degli anni ’80 da padre Aleksandr Men’ (il sacerdote ortodosso ucciso da ignoti nel settembre 1990), che aveva voluto scrivere una postfazione al testo pubblicato ancora semiclandestinamente da Russia Cristiana.
La presentazione del volume ha visto la presenza del rettore dell’Università Umanistica Jurij Afanas’ev, che ha sottolineato in particolare il suo valore come strumento metodologico, fondamentale nel processo formativo delle nuove generazioni. Oltre a Sergej Averincev, è intervenuta anche Ol’ga Sedakova, studiosa e poetessa che ha definito il «senso religioso» come la strada della ripresa di coscienza, del «ritorno in sé» della persona, le cui autentiche energie restano oggi perlopiù sconosciute quando non vengono colpevolmente censurate. Alla manifestazione ha partecipato anche Giancarlo Cesana, di Comunione e Liberazione, che di don Giussani ha presentato nelle linee essenziali la personalità e il carisma, sottolineando il fascino della personalità di Cristo come risposta alle domande più pressanti dell’uomo.