Lettera di don Carrón al movimento

Venticinque anni di Fraternità
Julián Carrón

Milano, 30 gennaio 2007

Cari amici,
gratissimi per il dono immenso del Santo Padre di un’udienza a tutto il movimento - in occasione del XXV anniversario del riconoscimento pontificio della Fraternità -, in Piazza San Pietro, il prossimo 24 marzo, desideriamo di tutto cuore corrispondervi con una preparazione adeguata alla portata dell’evento.
Tutti noi siamo ben consapevoli dell’importanza della figura del Successore di Pietro per la vita della Chiesa. In lui abbiamo il punto di riferimento incrollabile della nostra fede, senza il quale essa decadrebbe in una delle tante varianti ideologiche che dominano il mondo. La potenza dello Spirito, legata al suo ministero, è la garanzia della presenza di Cristo nella storia. È questa consapevolezza che ci deve portare tutti davanti al Santo Padre, con quella devozione di figli a cui siamo stati educati.
Il nostro gesto vuole essere un riconoscimento di ciò che il Papa rappresenta per la nostra vita e un’espressione del nostro desiderio di seguirlo. Andare a Roma è un segno di adesione semplice e totale alla sua persona e al suo magistero, di cui siamo tanto grati. In quante occasioni la nostra vita si è sentita sostenuta dalle sue parole!
Inoltre Papa Benedetto ha avuto e ha un legame così singolare con la nostra storia che lo sentiamo particolarmente vicino. Ci conosce bene, così come conosceva bene don Giussani: tutti abbiamo avuto occasione di vederlo al suo funerale. Questa conoscenza ci permette di andare dal Santo Padre con la speranza certa che egli ci rivolga una parola che illumini la nostra strada, in questo momento così decisivo della nostra storia, di quella della Chiesa e del mondo. Tutti sappiamo che cosa ha significato per la nostra esperienza il mandato di Papa Giovanni Paolo II, in occasione dell’udienza per il trentennale del movimento, nel 1984: «Andate in tutto il mondo a portare la verità, la bellezza e la pace, che si incontrano in Cristo Redentore».
Prepariamoci a incontrare Benedetto XVI domandando alla Madonna, nell’Angelus quotidiano, e a don Giussani una disponibilità tutta tesa ad ascoltarlo e a seguirlo. Un abbraccio pieno di affetto a ciascuno di voi

don Julián Carrón