Memoria e presenza

Responsabili
Luigi Giussani

Appunti da interventi di don Giussani all’Assemblea Responsabili di Cl dell’11 giugno e al Consiglio Nazionale del 29 giugno 2002

Vi ringrazio per tutto quello che avete detto oggi, perché non c’è stato un intervento che si possa dimenticare.

Ma, proprio per questo, capite anche la preoccupazione con cui io vi raccomando l’insegnamento di quello che abbiamo detto oggi, l’insegnamento che deve passare attraverso il nostro modo di vivere e attraverso la nostra passione alla situazione dell’uomo, ché ogni situazione copia l’altra, sente di ripercuotere in sé la posizione di un altro.

Voglio dire che occorre stabilire un programma, affinché sia sviluppato quello che è stato detto oggi - sintetizzato nelle due parole che ha usato Negri in principio e che hanno dominato poi tutta l’assemblea -, vale a dire: è nella memoria il problema, la forza, la capacità di conversione; il principio della fine sta nella memoria; la memoria è il modo di comprendere quel che diciamo e il modo di partecipare a quello che siamo stati chiamati a vivere: memoria e presenza. Memoria e presenza.

L’ultima parte dei due libri che possono essere in mano nostra, l’ultima parte di Avvenimento di libertà e l’ultima parte dell’altro libro, quello sul destino dell’uomo, sull’esistenza e il destino dell’uomo, L’uomo e il suo destino, devono essere come vissute e tramutate in fatica e in preghiera: in fatica, nella mobilitazione dei rapporti a cui apparteniamo; e in preghiera, come mobilitazione del nostro sguardo al Signore.

Preghiamo la Madonna perché ci aiuti tutti.

Ciao, arrivederci, buona vacanza.

C’è il testo di un salmo in cui si condensa e si rende possibile al cuore quello che desideriamo, quello a cui aspiriamo e che tentiamo di fare aderendo alle circostanze giorno per giorno: «A Te si stringe l’anima mia e la forza della Tua destra mi sostiene» (Salmo 63,9).

«A Te si stringe l’anima mia», vale a dire in Te si addensano e si codificano tutti i desideri che abbiamo, tutto il fascino delle cose.

«A Te si stringe l’anima mia»: Tu sei l’essere delle cose.

«E la forza della Tua destra mi sostiene». Tutto è contrario a questo, perché tutto tende a spappolarsi in circostanze che, importanti per quanto siano quando succedono, almeno altrettanto inutili sono quando se ne vanno nel silenzio.

«A Te si stringe l’anima mia e la forza della Tua destra mi sostiene». Questo è l’io nella Chiesa, il mistero, la consistenza dell’io: che cosa sia l’io e una società finalmente vera, che abbia in sé la forza di mantenersi attiva e vittoriosa su tutto.

Ci auguriamo che questa frase del salmo domenicale regga tutte le nostre giornate e tutte le nostre comunicazioni agli altri, ai fratelli, ai figli, agli esseri umani.

Auguri. Forza! La Madonna è l’emergenza vittoriosa di questa umanità reale.