Noi apparteniamo

Responsabili
Luigi Giussani

Appunti dall’intervento di don Giussani all’Assemblea Responsabili di Cl del 9 aprile 2002

Volevo soltanto dirvi che, in tutto il mondo, è difficile trovare un momento di incontro così carico di consapevolezza, di sentimento d’affezione, come quello che avete condotto avanti oggi. E Dio voglia che questo stato d’animo sia sempre più chiarito, diventi sempre più evangelo con cui il Signore raggiunge il nostro cuore, perché è attraverso questo che potremo raggiungere anche la collettività umana.

Io mi permetto chiedervi di afferrare il foglio su cui spero siano scritti il più possibile gli interventi di oggi: che afferrando quel foglio vi sentiate investiti, invasi dalla bontà paterna e dalla misericordia con cui Dio segue la vita dell’uomo, perché come segue la mia, come segue quella di ognuno di voi, così segue la vita di tutti gli uomini del mondo.

Comunque, il prevalere della parola “avvenimento”, e quindi l’invadenza della consapevolezza di una Presenza su tutto il resto, marca il perché vi dobbiamo seguire, dobbiamo seguire - uso la parola che è stata usata - chi ci comanda: questo Avvenimento, questa Presenza impongono di seguire chi comanda, proprio perché è chi comanda il punto in cui lo svelamento della carità che Dio ha per l’uomo si attarda a bussare alla nostra porta.

Io vi ringrazio di quello che avete fatto e detto oggi, e quando pregherò, non solo oggi, ma sempre, quando pregherò non sarà mai solo per me, ma anche per ognuno di voi.

L’avvenimento in cui Dio ci ha fatti “precipitare”, in cui Dio ci ha afferrati, è la cosa più umana, è l’unica cosa completamente, totalmente umana che noi possiamo toccare. Noi apparteniamo, come è stato detto; noi apparteniamo a questo avvenimento o a questa convivenza. Apparteniamo! Per questo seguiamo con amore, con affetto, fraternamente, chi ci comanda.

Grazie.