Testimonianza, non istruzioni per l'uso
AccoglienzaSegno originale dato all’uomo dal Creatore, strumento per introdurre nel
rapporto definitivo col Destino. È la famiglia. Da difendere, anche istituzionalmente.
Incontro con Carrón, Sestini, Storace e Serio
Moderatore è Marco Mazzi, presidente di Famiglie per l’Accoglienza,
che introduce immediatamente padre Carrón. Che lancia subito due questioni
fondamentali: il rapporto uomo-donna e l’educazione. Occorre partire dall’esperienza
per sorprendere la sorpresa nel rapporto, cioè il fatto che l’altro è dato,
e che quindi «la famiglia è un segno originale dato dallo stesso
Creatore, decisivo come strumento per introdurci nel rapporto definitivo col
Destino, e quindi, già da ora, alla verità, alla bellezza, alla
giustizia, con qualunque cosa o persona».
Solo chi è educato, educa
Cosa vuol dire un rapporto così vissuto per l’educazione dei figli?
Educare è introdurre alla realtà. Solo chi è educato a propria
volta, e vive con verità e pienezza la vocazione, è in grado di
svolgere il compito di genitore, «che non è soltanto mettere al
mondo i figli, ma dar loro la vita, il significato. Non la consegna di istruzioni
per l’uso, ma la testimonianza di cosa può essere la vita nella
sua pienezza». La prima natura della famiglia consiste dunque nell’accoglienza: «Accogliere
il reale così desta un’attrattiva che non può non introdurre
all’Essere». La famiglia così intesa «lancia ognuno
dei suoi membri al Destino, al compimento di se stessi».
«
Una storia intrecciata con altre storie» quella di Rosanna Serio, vicepresidente
dell’associazione. Il suo è il racconto di un’esperienza incredibile
descritta con semplicità disarmante. Storie di affidi, malattie, incontri
con famiglie piene di fascino. Una storia che nel tempo è cresciuta, ha
letteralmente contagiato altre famiglie, si è in alcuni casi strutturata
(la Casa di Novella, la Casa di Irene, gli Amici di Giovanni). E che oggi annovera
circa 3.500 famiglie in tutta Italia: «L’ospitalità diventa
un miracolo ai nostri occhi e agli occhi del mondo, e per questo ha forza, cresce
e si dilata». È una vera e propria sfida alla mentalità comune,
che rimbalza anche sui tavoli delle istituzioni, presso le quali chiede di essere
valorizzata e riconosciuta.
Tra le priorità del governo
Risponde Maria Grazia Sestini, sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali: «La valorizzazione della famiglia è tra le priorità della
nostra azione di governo», ne è prova la bocciatura dello statuto
della Regione Toscana, anticostituzionale per il riconoscimento civile delle
coppie di fatto. È necessario un sostegno economico, ma non basta: le
istituzioni devono offrire un sistema di servizi non sostitutivo, ma libero interlocutore
di chi già opera, purché «non pretenda di insegnare ai genitori
a fare i genitori». Per il Sottosegretario è anche l’occasione
di lanciare la campagna in favore dell’affido promossa dal Ministero, che
avrà luogo a partire dall’autunno di quest’anno. Sulla stessa
scia il presidente della Regione Lazio Storace descrive la legislazione varata
nel Lazio in favore della famiglia. E muove un’osservazione: la sussidiarietà orizzontale.
In questo ambito «non è più un problema di decentramenti,
ma di ampliamento della responsabilità alla società». Ecco
perché l’accoglienza, secondo Storace, può trovare a sua
volta accoglienza nelle istituzioni. Noi ci contiamo.