La lettera che Giovanni Paolo II ha scritto a don Giussani

Pubblicata su «Tracce», dicembre 1998, con il titolo «Natale, umanità di Dio sorgente dell'umanità di Giovanni Paolo II»
Giovanni Paolo II

Al Reverendo Sacerdote Monsignor Luigi Giussani
Presidente della Fraternità Comunione e Liberazione



Ho apprezzato i fervidi auguri che Ella ha voluto porgermi nella festa liturgica di san Carlo Borromeo, mio celeste Patrono. La ringrazio per questa cordiale premura, accompagnata da alcune considerazioni sull'Enciclica Fides et ratio.
Questo suo gesto mi richiama alla mente l'impegno generoso per il Vangelo ed il qualificato apporto da Lei recato alla Chiesa mediante l'azione missionaria della Fraternità, sbocciata dal suo cuore sacerdotale. I numerosi incontri con i Membri di codesto Sodalizio mi hanno consentito di constatare gli stretti vincoli di comunione che li legano al Successore di Pietro. Mentre La incoraggio a proseguire nel suo lavoro apostolico, auspico che gli sforzi quotidiani sia dei Soci che degli Amici della Fraternità siano costantemente sorretti dalla luce di Cristo, accolta attraverso la tersa trasparenza del Magistero della Chiesa.
Alla mia gratitudine, desidero unire l'assicurazione di un particolare ricordo nella preghiera per la sua persona, affinché il Signore La sostenga con la sua grazia, donandoLe di sapersi affidare in ogni momento della vita al suo provvido amore, attingendo da quell'inesauribile Fonte l'interiore forza per continuare a testimoniare gioia e speranza.
La materna protezione della Vergine Santa, Salute degli Infermi, La sorregga in ogni circostanza. Da parte mia, imparto di cuore a Lei e a quanti Le sono vicini una speciale Benedizione Apostolica, volentieri estendendola a tutti i Membri della Fraternità.
Dal Vaticano, 15 novembre 1998
Giovanni Paolo II