Cumuli di macerie ad Haiti.

Da Melzo ad Haiti lettere di amicizia

Melzo (Milano), scuola elementare "Ungaretti". Alcune bambine decidono di realizzare collane e bracciali da vendere per raccogliere fondi per Avsi, da inviare alla volontaria Fiammetta Cappellini. Ecco la lettera che le mandano, e la sua risposta

Cara Fiammetta,
noi siamo italiani, frequentiamo la classe 5° C della scuola primaria “Ungaretti”, abbiamo 10 anni e abitiamo a Melzo, una cittadina in provincia di Milano molto vicina a Treviglio.
Siamo in una classe formata da 10 maschi e 11 femmine, abbiamo molte passioni, ci piace giocare, ma abbiamo anche imparato a studiare e lavorare. Noi siamo molto uniti e vorremmo diventare vostri amici. Leggiamo le tue lettere che ci tengono informati di quello che succede lì e vorremmo farti sentire la nostra vicinanza mandandovi questa lettera.
Noi ragazze, qualche tempo fa, al telegiornale, abbiamo visto quello che purtroppo è accaduto lì da voi. Il giorno seguente, dopo esserci consultate, abbiamo deciso di aiutarvi chiedendoci: «Che cosa sappiamo fare?». Così ci siamo subito messe all‘opera montando e vendendo orecchini, bracciali e collane. La nostra idea è piaciuta a tutti, infatti, solo dopo poche ore, avevamo già guadagnato molto. Ci siamo impegnate il più possibile cercando di produrre oggetti belli, non “robe” da bambini. Grazie anche al nostro lavoro tutta la classe ha conosciuto e approfondito la situazione di Haiti e tutti i giorni leggiamo il diario che scrivi. Siamo molto fiere di noi e speriamo che il nostro contributo vi possa aiutare.
Il tuo diario da Haiti ci ha molto colpito. Dai tuoi racconti ci siamo resi conto di quanto ci lamentiamo, quando, invece, siamo molto fortunati; abbiamo imparato ad apprezzare il valore dei nostri giorni. Eravate già un paese povero e, adesso che non avete più niente, riuscite ad essere ugualmente “felici” e capaci di reagire, noi spesso siamo invece annoiati e lamentosi!!! I tuoi racconti da una parte ci fanno venire l’ansia, dall’altra, però, ci fanno venir voglia di partire per stare con voi. Un altro fatto strano capitato ad Haiti che ci ha stupito, è stato che il signor Pierre Richard è andato al lavoro, pur avendo la moglie in partenza per l’ospedale, paralizzata.
Inoltre, volevamo dirti che sei stata molto coraggiosa a mandare tuo figlio qui mentre tu sei rimasta ad Haiti ad aiutare i bambini degli altri. La tua scelta ci ha fatto venire in mente il «Sì» della Madonna.
Volevamo inoltre comunicarti che ci spiace molto per il terremoto che vi ha colpiti, speriamo che possiate stare bene e tornare alla normalità il più presto possibile. Siamo convinti che non sia giusto che questo terremoto sia capitato proprio a Haiti che era già così povera, e che noi non abbiamo fatto niente per meritare tutto quello che abbiamo.
Non arrendetevi, come avete fatto fino ad ora, e sappiate che noi vi siamo vicini, parlando di voi, leggendo il diario ogni giorno, pregando e costruendo oggetti da vendere.
State uniti e aiutatevi gli uni con gli altri.
Per fortuna ci sono persone che lavorano per il bene di tutti e questo ci fa sperare che se succedesse qualcosa anche a noi, non saremmo mai soli.
Grazie per le tue lettere e … tanti auguri ad Alessandro!

Elisa, Matteo, Sara, Giulia, Anita, Chiara, Martina, Federico, Arianna, Andrea, Giulia, Jacopo, Emma, Samuel, Chabely, Alessandro, Alessandra, Carlos Ferdinando, Benedetta, Davide, Federico, Gianluca.


Carissima maestra Laura e carissimi amici di 5° C,
La vostra lunga lettera mi ha davvero commossa. Le cose che state facendo sono davvero incredibili e sono molto stupita di vedere dei bambini della vostra età così maturi e generosi.
Qui ad Haiti ora la scuola non funziona, come sapete. Pero noi abbiamo cominciato a fare qualche ora di lezione nelle tende che la Protezione Civile italiana ci ha regalato. Così i bambini come voi stanno un po' tornando alla loro vita normale, anche se è difficile per loro e per le loro famiglie. Appena le cose saranno un po' piu “normali” mi piacerebbe leggere la vostra bella lettera ai nostri bambini della “scuola in tenda”, che sono sicura saranno felicissimi di sapere che avete pensato a loro e che siete loro vicini.
Di fronte a questa tragedia è molto importante per tutti noi sentire la vostra solidarietà e la vostra vicinanza, perché questo ci dà il coraggio di pensare più serenamente al nostro domani, che ora ci appare così difficile. I bambini di Haiti in questo momento sono davvero in difficoltà e il vostro impegno permetterà di aiutarli e di sostenerli. Il vostro gesto è molto importante e incoraggiante e dovete sapere che un grande grazie è nel cuore di tutti i vostri amici haitiani, anche se non possono esprimervelo a causa della distanza e anche perché ora non hanno piu una casa quindi non c’è corrente e non c’è telefono. Così vi scrivo io al posto loro.
Anche se vivono un momento difficile, i bambini di Haiti e del nostro campo sono sempre sorridenti ed hanno voglia di giocare, proprio come voi. Anche se questa tragedia è immensa, loro non hanno perso né il sorriso né la speranza. Ed è a partire da questo che noi siamo ogni giorno più convinti che costruiremo una Haiti anche più bella di prima!!
Allora grazie per il vostro aiuto, che servirà ora ai piccoli amici haitiani ad affrontare questo momento difficile e servirà poi a costruire un Paese anche più bello!
Vi abbraccio e vi ringrazio tanto.
Credo che i vostri genitori e le vostre maestre abbiano ragione di essere orgogliosi di voi!!
Ciao da Haiti

Fiammetta e i bambini del campo terremotati di Cité Soleil