Una gita della vacanza.

In montagna con i Cavalieri

Riccardo in terza media aveva mollato tutto. Incontri, amici... Aveva persino cercato di convincere altri a non frequentare quella compagnia. Poi l’invito alla vacanza. Una sfida. Accettata fino in fondo

La mia esperienza è stata molto particolare perché quest’anno non ho partecipato neanche ad un incontro dei Cavalieri di Sobieski (l’esperienza dei ragazzi delle medie inferiori; ndr). Dopo due anni ho buttato via tutto, compresi i libri dei canti e le magliette delle vacanze passate e ho anche cercato di convincere i miei amici a non partecipare agli incontri dei Cavalieri.
All’inizio di giugno sono stato invitato alla vacanza a Mazzin di Fassa da un mio amico. In un primo tempo ho rifiutato, perché ormai da un anno non volevo più saperne dei Cavalieri e avevo paura che sembrasse una sconfitta dopo la mia presa di posizione, ma poi ho accettato, pensando che sarei venuto senza nessun impegno e avrei fatto il cretino per vivere la vacanza con banalità.
Già sul pullman, però, dal modo con cui abbiamo guardato il film, ho colto un’intensità nuova.
Poi don Marcello ha detto che potevamo vivere come bruti o come uomini e io ho capito che non potevo star qui a fare lo scemo. Quando don Marcello diceva delle cose non riuscivo a sottrarmi.
Le sue parole mi hanno preso, hanno lanciato una sfida che io ho accettato dicendo in ogni momento di sì. E lo stesso accadeva con gli altri adulti.
La serata dedicata alle terze medie è stata straordinaria. Domenico ha parlato di Gs e io gli ho fatto un sacco di domande. Mi è venuto un dubbio, perché prima pensavo che non facesse per me. Abbiamo cantato ed è stato uguale a parlare: avremmo potuto dire migliaia di parole o cantare, era la stessa cosa. Nella discesa pioveva, ma poi abbiamo visto le stelle: Dio non ci ha abbandonato nemmeno sotto la pioggia. La mattina avevo fissato una frase delle Lodi: «Sono con voi tutti i giorni fino alla fine dei tempi» e questo mi è stato testimoniato attraverso il volto degli amici. Non avrei mai pensato di ritrovare nei Cavalieri qualcosa che non vedevo da tanto tempo.
L’ultima gita è stata come un riassunto di come è stata per me l’esperienza dei Cavalieri e di come avrebbe dovuto essere. All’inizio non ho fatto molta fatica, poi salendo ho avuto sempre più difficoltà fino al momento drammatico della funivia, dato che soffro di vertigini, e infine della pioggia. Ho avuto difficoltà, ma non ho smesso, non ho cercato qualcosa di diverso, ho seguito la via. Se avessi vissuto l’esperienza dei Cavalieri come ho vissuto questa gita, con la stessa disponibilità, sarei rimasto e quest’anno ci sarei stato.
Negli anni scorsi io vivevo in modo parallelo la vacanzina, senza accettare le sfide proposte: cercavo qualcos’altro che non era Gesù, cercavo divertimento. E allo stesso modo vivevo l’esperienza dei Cavalieri durante l’anno, fino a che sono uscito dalla compagnia ed ho iniziato a convincere gli altri ragazzi a non andare più agli incontri.
Dopo la vacanza di quest’anno ho capito come avrei dovuto vivere gli anni precedenti a questo.
Io non mi pento di non essere venuto per un anno agli incontri e alla Promessa, ma mi pento di come sono venuto negli altri anni precedenti: se fossi stato alle sfide proposte come sono stato alle sfide correnti non sarei MAI uscito dalla compagnia.
Riccardo, Pavia