Julián Carrón durante l'incontro di inaugurazione. <br>A sinistra, Alberto Bonfanti, presidente di Portofranco.

PORTOFRANCO «Questa è la mia nuova famiglia»

Sissi fa il liceo e tutti i pomeriggi va a studiare a Portofranco. Il 3 marzo, all'inaugurazione della nuova sede, ha spiegato insieme ai suoi amici la mostra allestita per l'occasione. Il racconto di una «giornata fantastica»

Dopo giorni di attesa e preparazione il 3 marzo è stata inaugurata la nuova sede di Portofranco. Già due ore prima dell’incontro è iniziata ad arrivare gente per vedere la mostra che spiegava che cos'è il nostro centro di aiuto allo studio. Noi ragazzi abbiamo contribuito attivamente alla riuscita dell'evento, abbiamo fatto il servizio d'accoglienza aiutati dagli universitari. Io ho fatto l'hostess con Francesca e mi sono divertita moltissimo a spiegare la mostra con lei. Alle 15 abbiamo partecipato alla conferenza stampa con Moioli, Rossoni, Di Capua e ovviamente Alberto Bonfanti, presidente di Portofranco, dove hanno proiettato un video con interviste e immagini dei ragazzi di Portofranco. Finita la conferenza stampa, Luca, uno dei responsabili, ci ha detto che avremmo dovuto accogliere Julián Carrón. La notizia mi ha un po' spiazzata perché non mi sentivo pronta e non sapevo cosa dire. Quando è arrivato lo hanno affidato a me e Cecchina per fargli fare il giro della mostra. Ho iniziato a spiegargli, pannello dopo pannello, le testimonianze di don Giorgio Pontiggia e di alcuni ragazzi che raccontavano che cos'è Portofranco per loro (su questa mostra c'è anche un libro fotografico intitolato "Avevo in mente una cosa"). Mentre parlavo a Carrón mi sorprendeva il suo interesse per quello che stavo dicendo e alla fine mi ha anche chiesto cosa ne pensavo io di quello che stavo spiegando. Cos'è per me Portofranco? Perché ci vengo tutti i giorni? Gli ho risposto che per me è come una famiglia, perché qui mi sento accettata anche negli sbagli che commetto e non continuamente giudicata come mi succede a scuola con molti professori. Carrón mi ha risposto che noi cerchiamo sempre di stare dove ci sentiamo amati, ma che dobbiamo imparare a vedere la bellezza in tutto, anche a scuola o nel lavoro. Perché se vedi una cosa bella o un modo bello di fare le cose lo vorresti vedere sempre. La sua risposta mi ha molto colpito perché è proprio vero che noi stiamo dove ci sentiamo amati!
Alle 16.30, dopo aver accolto tutte le autorità e averle accompagnate nell'aula magna, è iniziato l'incontro. Sono intervenuti la Moratti, Lupi e Carrón. Julián mi ha stupito ancora una volta perché si è rivolto direttamente agli adulti chiedendogli le ragioni del loro gesto di gratuità. E a noi ragazzi chiedendoci perché diciamo di sentirci a casa. Infine ha affrontato il tema dell'educazione che è un problema dell'adulto perché l'educazione è comunicare se stessi.
Per seguire l'incontro la gente era ovunque e l’aula magna era piena. Alla fine moltissimi si sono fermati a vedere la mostra fino alle 18.30. È stata una giornata fantastica perché eravamo uniti nella realizzazione di qualcosa che ci interessava, e a me questo ha colpito moltissimo. Anche alla televisione e su diversi giornali hanno parlato di questo evento, così abbiamo potuto vedere quanto quei giornalisti hanno colto del profondo significato che Portofranco ha per noi.
Sissi, Milano