Due ragazzi studiano a Portofranco.

«Vi racconto della mia seconda casa»

Mohamed passa tutti i pomeriggi al Centro d'aiuto allo studio milanese. Nella sua lettera racconta di come si sia innamorato di questo posto: gli educatori, i compagni, le "ripetizioni". Fino a scoprire una passione: scrivere

Portofranco? Sappiamo tanto, ormai, di questa realtà educativa (leggi, per esempio, l'articolo A (dopo)scuola di gratuità, da Tracce n.3/2010). Delle attività di aiuto allo studio. Di come sia nato dall'idea di don Giorgio Pontiggia, morto nel 2009. E di come sopravvive, grazie alle donazioni di aziende, ai finanziamenti pubblici e, soprattutto, grazie al volontariato di professori e universitari.
Portofranco, però, non si ferma qui e tende sempre di più a diventare parte della nostra vita. In molti casi riesce a cambiarci profondamente, aiutandoci a crescere, per questo è diventato un appuntamento fisso nelle nostre giornate. Per me e per molte altre persone non è solo un posto di ripetizioni gratuite, ma molto di più. Non usiamo quasi mai il termine ripetizioni, ma appuntamenti, perché diventano un incontro con una persona che ci aiuta senza aspettarsi nulla da noi, a cui con occhi pieni di riconoscenza diciamo «grazie».
Oltre allo studio può anche nascere un vero legame di amicizia, fatto di dialoghi bellissimi o anche solo di racconti di fatti divertenti. Gli educatori che lavorano qui, personalizzando il loro impiego, ci aiutano anche nella nostra vita quotidiana, portandoci a raccontare fatti che ai nostri genitori sarebbe più difficile raccontare, e dandoci anche dei consigli su come affrontarli.
Ogni giorno impiego un'ora per venire a Portofranco: inizialmente questo mi spaventava, e per un po’ mi sono rifiutato di fare questa fatica. Ma da quando ho conosciuto le persone che ci sono qui, sento che ne vale veramente la pena. Il centro di solito chiude alle 18.30, ma amiamo così tanto questo posto che spesso non lo lasciamo prima delle 19. È diventata la mia seconda casa, il luogo che mi sta cambiando. Ha dato un senso in più alla mia vita, e in molti casi mi aiuta a superare gli ostacoli e le difficoltà che sto incontrando nel cammino. Quando sono qui mi sento sempre aiutato e perdonato anche quando sbaglio.
Un’altra cosa che mi ha reso molto felice è la Cometa: un'associazione di Como dove, con gli amici di Portofranco, vado una volta al mese. Ogni volta aiuto con molta voglia e mi diverto un sacco.
Se vi hanno detto che a Portofranco fanno miracoli, credeteci! Lo posso confermare anch’io: una volta ho chiesto a Giovanni (un educatore) un piccolo riepilogo sui Promessi sposi. Lui, in cinque minuti, è riuscito a raccontarmi la trama; il giorno dopo, nell’interrogazione, ho detto tutto quello che avevo ascoltato da Giovanni, e ho preso un voto ben più alto di quelli che mediamente prendo. Nello studio sono migliorato e non lo trovo più difficile, anzi, in alcuni casi mi piace. I miei voti e il mio impegno a scuola sono nettamente migliorati, e mi fa molto piacere che anche i miei professori si siano accorti di questo cambiamento.
Grazie a Portofranco, inoltre, sono riuscito a scoprire una nuova passione: la scrittura. Prima odiavo scrivere, specialmente per i voti bassi che prendevo sia alle medie che alle superiori; ora invece lo trovo anche divertente.
Tanto che sono diventato il direttore del giornale di Portofranco, La voce del porto. Il primo numero che abbiamo pubblicato è stato per un evento importantissimo: l’inaugurazione del nuovo centro. La festa è stata un grandissimo passo avanti per Portofranco, che ha potuto presentare le nuove strutture ed il lavoro svolto in questi dieci anni; noi ragazzi abbiamo dato il meglio di noi stessi per rendere ancora più bella la nostra seconda casa.
Erano presenti moltissime persone tra cui Letizia Moratti, Lupi, Formigoni, don Carrón e Alessandro Costacurta: tutti invitati dal nostro presidente Bonfanti a parlare, e sinceramente tutti mi hanno colpito e commosso; le loro parole uscivano dal cuore.
Ci dovrebbero essere molti “Portofranco” in tutto il mondo, per riuscire a ridare a noi ragazzi quella vitalità che ormai stiamo perdendo nello studio o nelle tante cose da fare. Consiglierei questo posto a qualsiasi ragazzo, anche se non ha problemi a scuola: a me aiuta anche nella vita. Ringrazio con tutto il mio cuore Portofranco di esistere.
Mohamed, Milano