Un momento dell'incontro (© Sergio Volo).

Reggio Emilia riparte dal "locus inflammato"

Nunzia segue la presentazione del libro di Antonio Polito "Contro i papà" a Milano. Colpita, lo ripropone a casa sua. I problemi economici, il relatore da scegliere, fino allo stupore di una giornalista locale. Molto più di una semplice organizzazione

Il 18 aprile c’è stata la presentazione del libro di Antonio Polito Contro i papà. Volevo raccontare come è nato l'incontro e che cosa ha generato. L'idea mi è venuta seguendo la presentazione fatta a Milano lo scorso febbraio. Mi avevano colpito tantissimo sia l'analisi di Polito, sia l’intervento di Carrón. Li ho sentiti come un aiuto a capire quello che sta succedendo nella nostra società, dalla crisi economica allo stallo politico.

Presa dall'entusiasmo sono riuscita a recuperare la mail di Polito per poterlo invitare qui da me. Ma subito si è posto il problema economico. Il nostro Centro Culturale, che avrebbe promosso l’incontro, non avendo più ricevuto finanziamenti dalla fondazione bancaria locale, ha problemi di risorse. Questo è diventato l'inizio di una serie di incontri davvero inaspettati. Un mio amico, infatti, mi consiglia di sentire quelli dell'Ucid (Unione cristiana imprenditori e dirigenti). Alcuni di loro mi invitano ad una cena sociale e contagiati da quanto gli racconto si offrono di organizzare con noi l'incontro, contribuendo a coprire parte delle spese. Chiuso l’aspetto economico, segue la ricerca di un altro relatore da affiancare a Polito.

Così mi metto in contatto con una serie di amici di Cl ma nessuno, per vari motivi, è disponibile a venire. Uno di loro mi provoca, però, dicendomi di cercare qualcuno del posto. Già, qualcuno del posto. A Reggio Emilia, la città più rossa del mondo dove gli intellettuali sono tutti di sinistra e sul tema dell’educazione possono parlare solo quelli di Reggio Children. Quando ad un certo punto mi viene in mente che avevo letto il libro di una scrittrice reggiana che mi era piaciuto molto. Si trattava di Pink Lady e lei era Benedetta Bonfiglioli. Mi metto in contatto con lei e ci troviamo a prendere un caffè insieme ad un’altra mia amica. Mi colpisce tantissimo come parla dei suoi studenti (insegna lingue al liceo classico), come è in grado di fare leva sul loro "locus inflammato". Allora le propongo di leggere il libro di Polito e di dirmi cosa ne pensa. Le mando anche quello che aveva detto Carrón. Lei accetta di partecipare.

L'organizzazione di questo incontro ha riservato altre sorprese. Come la giornalista di Teletricolore che mi ha intervistato sabato scorso per pubblicizzare l'evento e che poi la sera dopo l’incontro, salutandomi, mi ha detto che dovevamo assolutamente rincontrarci perché non aveva mai visto una cosa così, gente così appassionata e viva.

Insomma, per farla breve, il 18 sera c'è stato l'incontro nell'Aula Magna dell'Università di Reggio, aperto da un saluto video del Vescovo e dal saluto introduttivo del pro-Rettore, la parola è poi passata a Polito ed alla Bonfiglioli che ha raccontato la sua esperienza di insegnante e scrittrice. Riporto un suo breve passaggio: «Incontrando i ragazzi alle presentazioni del mio libro, ho notato i loro occhi spalancarsi di fronte alla mia domanda: “Hai già scoperto il talento che hai? Che vuol dire hai dedicato del tempo a conoscerti, ad ascoltarti? Conosci il tuo desiderio, in che modo fai tua la realtà, in che modo esprimi quello che sei, cosa ti fa sentire pieno, cosa no?”». E alla mia domanda: «Da dove ripartire?», lei risponde così: «Dal punto infiammato, dalla fame, dallo sguardo che sente il bisogno di alzarsi e che non ha paura di cercarsi dentro, dalla tensione alla bellezza e alla verità. Dall’essere adulti. Adulti affascinanti, innamorati della vita».

L'Aula Magna quella sera era piena, nonostante in città ci fossero altre iniziative. E un ulteriore stupore è stato vedere tanti della mia parrocchia. Lo stesso Polito ci ha ringraziato calorosamente per l'invito. Cosa dire? La prima ad essere stupita sono stata proprio io: non me l'aspettavo proprio questo fiorire di amicizie e incontri. Il contraccolpo di una notizia letta su internet (Carrón che presenta il libro di Antonio Polito) mi ha messo in moto e questo ha generato un movimento. Questo è quello che ho visto in me semplicemente per aver preso sul serio quel contraccolpo fino a farmi mettere in moto. Nulla di più.
Nunzia D'Abbiero, Reggio Emilia