Duecento giorni in classe, sono tanti?

Penultimo giorno di scuola e una richiesta inattesa: «Prof, ci scrive qualche frase per l'estate?». Sgorgano i ricordi di mesi e mesi. Un'insegnante scrive e consegna senza bilanci un anno scolastico, «che non basta mai per la capacità del cuore»

A veder bene sono passati in un baleno, a guardare ancora meglio… Oggi in classe abbiamo ricordato tanti fatti a uno a uno, le ore di scuola, la Lituania e il silenzio infinito sul Baltico, villa Emma, lo studio insieme, il Papa, Dante o Leopardi, il Paverano, Avsi e i nuovi compagni in affido, la Colletta Alimentare, ma soprattutto tanti abbracci, tanti sguardi, i pensieri che fluiscono e si incontrano, i nostri desideri, la vita che sgorga e non basta mai per la capacità del nostro cuore, e le richieste dell’ultima ora… «Ci trova qualche frase per continuare così, per non lasciarci?» A guardare ancora meglio si scopre che non si vorrebbe andar via, si scopre che di questa compagnia che ci siamo fatti si ha bisogno, scopro che questi 200 giorni, messi in fila e riosservati ad uno a uno sono tutti intessuti di sorprese inattese. Per quest’anno non faccio bilanci, non analizzo le prestazioni, ma mi stupisco grata delle mille sorprese che, solo, dobbiamo fissare: la realtà ci sorprende sempre, basta avere occhi per vederle e aiutarsi a star desti, a non stare tranquilli. E grati che volti nuovi o vecchi, magari riscoperti, son diventati parte di noi, della nostra vita. Le cose vere non finiscono, ma durano per sempre. E ora frasi per l’estate con l’augurio di non stare tranquilli, di ritrovarci così a settembre più grandi davvero.

«Il tempo libero è il tempo in cui uno non è obbligato a fare niente, non c’è qualcosa che si è obbligati a fare, il tempo libero è tempo libero. Quello che una persona - giovane o adulto - veramente vuole lo capisce non dal lavoro, dallo studio, cioè da ciò che è obbligato a fare, dalle convenienze o dalle necessità sociali, ma da come usa il suo tempo libero. Se un ragazzo o una persona matura disperde il tempo libero, non ama la vita: è sciocco. La vacanza, infatti, è il classico tempo in cui quasi tutti diventano sciocchi. Al contrario, la vacanza è il tempo più nobile dell’anno, perché è il momento in cui uno si impegna come vuole col valore che riconosce prevalente nella sua vita oppure non si impegna affatto con niente e allora, appunto, è sciocco. La vacanza è una cosa importante. Innanzitutto ciò implica attenzione nella scelta della compagnia e del luogo, ma soprattutto c’entra con il modo in cui si vive: se la vacanza non ti fa mai ricordare quello che vorresti ricordare di più, se non ti rende più buono verso gli altri, ma ti rende più istintivo, se non ti fa imparare a guardare la natura con intenzione profonda, se non ti fa compiere un sacrificio con gioia, il tempo del riposo non ottiene il suo scopo. La vacanza deve essere la più libera possibile. Il criterio delle ferie è quello di respirare, possibilmente a pieni polmoni» (Luigi Giussani).

«La novità nasce ogni giorno, esattamente come Johan Sebastian Bach ogni domenica componeva una nuova cantata, anche la nostra vita interiore deve vibrare incessantemente ed essere in continuo movimento, in attesa dell’inaudito miracolo che sta per venirci a sorprendere da Dio, dal mondo, dall’uomo…Ecco come stanno le cose!» (Marija Judina).

«Volevo solo dire questo: la miseria che c’è qui è veramente terribile, eppure, alla sera tardi, quando il giorno si è inabissato dietro di noi, mi capita spesso di camminare di buon passo lungo il filo spinato e allora dal mio cuore si innalza sempre una voce, non ci posso far niente, è così, è di una forza elementare, e questa voce dice: la vita è una cosa splendida, è grande, più tardi dovremo costruire un mondo completamente nuovo» (Etty Hillesum). Buone vacanze.
Marina, Genova