La visita alla chiesa di San Gaetano di Abbiategrasso.

Se per vedere basta guardare...

Centoventi ragazzini delle medie in visita all'Abbazia di Morimondo e alla chiesa di San Gaetano ad Abbiategrasso. Da Torino, Acqui Terme, Cuneo e Aosta, per capire che creare significa riportare alla luce una bellezza che già c'è

Sono rimasto commosso e profondamente interrogato nel vedere centoventi ragazzi e ragazze delle scuole medie con gli occhi sgranati davanti alla bellezza dell’Abbazia di Morimondo e poi anche dentro il capolavoro di luce e di colori con cui Sandro Rondena, architetto, scomparso questo inverno dopo una lunga malattia, ha ridato vitalità a una chiesa di periferia, quella di San Gaetano ad Abbiategrasso.

È successo domenica 18 ottobre. Sono partiti da Torino, Acqui Terme, Cuneo e Aosta accompagnati dai loro insegnanti, e sono arrivati fin nella bassa milanese. Un breve momento di introduzione e poi i giochi. Dopo il pranzo al sacco hanno visitato l'Abbazia di Morimondo, la chiesa e il cenobio, e lì è accaduto il primo miracolo: i ragazzi e le ragazze erano catturati dalla spiegazione delle guide, e più che alle loro parole stavano attenti a quello che le parole spingevano a guardare. Più guardavano, più sorgevano domande, più diventavano irruenta la curiosità e la tensione a cogliere ogni espressione del bello, e in particolare quel bello che ha guidato Sandro e Giovanni, i due architetti che hanno realizzato il restauro del cenobio. È stato chiaro a tutti che «la bellezza è negli occhi di chi guarda», come ripeteva spesso Sandro, e questa frase è ciò che rende affascinante il percorso umano sulle tracce del vero e del bello.

Dopo aver ammirato Morimondo, i pullman hanno portato i ragazzi fino ad Abbiategrasso, alla chiesa di San Gaetano, l'ultimo restauro a cui ha lavorato Sandro, prima di tornare in cielo. E lì ci aspettava un secondo miracolo! Si poteva pensare che fossero stanchi, e invece… Quando si è accesa la luce sul pavimento della chiesa, che mostra a tutti, anche al più distratto, verso dove guardare, si è levato in coro un «oh!» di stupore. Mi ha colpito l'infittirsi delle domande, tese a scoprire il segreto di ogni particolare, e mentre loro domandavano, io capivo di più quanta bellezza Sandro abbia impresso su questa povera sagoma della chiesa di San Gaetano. È diventato più chiaro che cosa significhi creare: come ci diceva spesso Sandro e come ce lo ha mostrato nel suo lavoro, creare è fare venire alla luce la bellezza che già c’è.

Questi ragazzini delle medie con il loro entusiasmo e la loro curiosità mi hanno riportato il timbro umano di Sandro, il suo sguardo capace di scoprire in ogni pezzo di reale il bello. Questa è l'educazione, la bellezza che ti conquista e tu che ti lasci conquistare.

Gianni, Abbiategrasso