La gita dei ragazzi di Gs di Milano, Busto Arsizio e Legnano

#VacanzeCL. La lancia della vacanza

L'invito di una prof a lavorare sul libro per l'estate è lo spunto per andare in vacanza con i ragazzi di Gioventù Studentesca di Milano, Busto Arsizio e Legnano. Noemi ha un po' di paura perché non conosce nessuno, ma accetta. E scopre che...

La mia esperienza con i ragazzi di Gioventù Studentesca è iniziata prima della vacanza. È stata Silvia, una prof, che, conoscendo la mia passione per la lettura, mi ha invitato ad un gruppo che stava realizzando l’analisi del libro La lancia di Longino, da presentare nei giorni di convivenza a Gressoney. Questo lavoro mi ha appassionata da subito. Ad ogni incontro ognuno di noi proponeva le parti che lo avevano colpito: ci siamo accorti che gli eventi narrati non erano chiusi nel passato, ma ci riportavano a situazioni e fatti di oggi. E questo ci è sembrato un bello spunto da utilizzare in vacanza per coinvolgere chi non aveva ancora letto il libro.

Ma arrivato il momento di partire, mi ha preso il terrore: tanti ragazzi provenienti da varie scuole di Milano e da Varese, Busto Arsizio, Legnano, Cremona e Sesto San Giovanni… Ed io non conoscevo nessuno. Nel parcheggio dei pullman sempre la mia prof mi ha presentato una ragazza della mia scuola che conoscevo solo di vista. Sul pullman abbiamo incominciato a parlare delle nostre passioni e ho scoperto che eravamo più simili di quanto potessi immaginare. Tutta la vacanza è stata caratterizzata da gite, giochi e, diciamocelo, anche da tanta fatica, ricompensata dalla sensazione di essere accolti in una grande famiglia e dalla compagnia di nuove amicizie.



L’ultimo giorno, durate l’assemblea, sono emerse varie domande. La prima: «Che passi avete fatto?». Io penso di averne fatti da gigante! A partire proprio dalla realizzazione del lavoro su La lancia di Longino che è stato un'esperienza unica per l'impegno che ci abbiamo messo nel realizzare sia il video sia quella che è stata una rappresentazione sintetica della storia. Non avrei mai pensato di parlare davanti a più di 300 persone e di riuscire a essere così sciolta. E poi di riuscire ad ambientarmi così bene nonostante non conoscessi nessuno.

Un'altra domanda mi ha fatto riflettere: «Come faccio a vedere il bello dopo la vacanzina?». Mi sono resa conto che potevo rispondere dopo aver preso sul serio un’altra delle questioni che erano state poste: «Vale la pena prendere sul serio le emozioni?». Ecco, l'ultimo giorno ho preso proprio sul serio la tristezza dovuta alla fine di questa vacanzina che per me era stata un fulmine a ciel sereno, un'esperienza irripetibile. Si vedeva che non avevo più il sorriso ed ero un po' spenta: praticamente non mi stavo godendo le ultime ore come avrei voluto. Quello che mi ha fatto ripartire ed essere di nuovo felice sono state due cose: la professoressa Francesca, la mente del progetto de La lancia di Longino, è venuta a ringraziare me e la mia nuova amica Anna per l’impegno e per la passione che ci avevamo messo. Lì mi sono sentita veramente orgogliosa e soddisfatta di me stessa e del lavoro che comunque è piaciuto.



La seconda cosa è stata, appunto, la mia amica Anna, che mi ha detto: «Noemi, vero che ci sentiremo anche dopo la vacanzina?». Io mi sono commossa perché questo significava che durante quei sei giorni tutto è stato per me e che tutto continuava a essere per me. Questa compagnia può continuare anche dopo e può sostenermi ogni giorno.

Infine, un ragazzo ha chiesto: «Come posso cogliere l'occasione?». Alberto e don Marcello gli hanno risposto che doveva saper aspettare. Io penso di aver avuto la fortuna di trovarmi davanti quest'occasione che è stato appunto questa vacanzina di GS, che mia lasciato un'emozione unica che porterò per sempre nel cuore.
Noemi, Parabiago (Milano)