I canti insieme al banchetto "Tracce" di Reggio Emilia

Reggio Emilia. Un tesoro tra le mani che è per tutti

Una comunità in piazza per vendere Tracce. C'è Majid, che incontra Claudia, sua insegnante di italiano quando arrivò in Italia trent'anni fa. E Giuliano, con i ragazzi dell'oratorio. O Stefano, che regala la rivista a dei "giovani comunisti"...

Agli Esercizi della Fraternità, Carrón ci ha invitato a diffondere Tracce, definendolo «un tentativo di richiamare l’attenzione su un tema, una persona, una esperienza, una situazione, che riteniamo veramente rilevante per il cammino che stiamo facendo», come ci ha detto a Rimini: «Un'occasione di educazione e incontro, per questa passione, per questa fame che ci costituisce». Così, a Reggio Emilia, abbiamo pensato di dedicare un sabato pomeriggio di giugno a una vendita pubblica, allestendo un banchetto nel cuore della città.

Maurizio racconta: «È stato un momento molto bello, che da solo non avrei mai affrontato, in cui ho imparato che per guardare la realtà in modo vero ci vuole qualcuno che ti accompagni. In piazza ho incontrato Majid, un signore di origini marocchine, il quale, dopo che gli ho offerto Tracce, è tornato indietro dicendomi: “Io ti conosco. Trent’anni fa, la tua amica Claudia mi insegnò l’italiano. Ero appena arrivato in Italia, non conoscevo nessuno. Non dimenticherò mai questa gratuità e questa accoglienza, io sono l’esempio di come si possa convivere insieme tra religioni diverse”. Poi se ne è andato lasciandomi il suo numero di cellulare e mi ha pregato di farlo avere a Claudia. Gli ho detto che Claudia probabilmente sarebbe passata dal banchetto. Dopo mezz’ora lui è ritornato così ha potuto rivedere Claudia e salutarla. Chi avrebbe mai detto che vendendo Tracce potesse accadermi un simile incontro? Se fossi rimasto della mia idea (“Sabato pomeriggio, in centro, a vendere Tracce? Alla mia età?”) mi sarei perso tutto questo».

In piazza un coretto improvvisato, accompagnato da Giuliano che suona la fisarmonica, anima il gesto con dei canti popolari. I passanti si fermano incuriositi. Ma per Giuliano il gesto della diffusione di Tracce non si è concluso quel sabato pomeriggio. Lui non abita in città ed è preside della scuola paritaria Vladimiro Spallanzani di Sant’Antonino, oltre che padre di famiglia attivo anche nella vita sua parrocchia. «Ieri mattina è successo un fatto che mi ha sorpreso», racconta Giuliano: «Sono andato a suonare la fisarmonica al Grest (settimane di campo estivo per i bambini, ndr) della mia parrocchia. Mi avvicina un ragazzo, figlio di amici ed educatore dei più piccoli, e mi dice: “Ti ho visto suonare la fisarmonica e cantare insieme ai tuoi amici sabato a Reggio, in piazza. Vorrei anch’io avere una compagnia così. Come si fa?”. Un po’ sbalordito gli ho detto che c’è un gruppo di ragazzi della sua età che si chiama GS. E che a metà luglio i giessini sarebbero andati a fare un settimana di vacanze insieme che poteva andare anche lui. Mi ha risposto che non poteva, perché in quel periodo era in vacanza con la sua famiglia. Ma gli ho detto di mettersi in contatto con Stefano, mio figlio, anche lui di GS ed educatore all’oratorio. È impressionante come un gesto così semplice abbia colpito tanto da suscitare il desiderio di aderire a questa compagnia. Il primo a non aspettarmelo spesso sono io. A volte non ci rendiamo conto del tesoro che abbiamo in mano».

Dall’altro lato del nostro banchetto, in piazza, c’era una banchetto dei giovani del Partito Comunista. Stefano si avvicina a loro e comincia a parlare, incuriosito che ragazzi così giovani siano in piazza con un banchetto. Racconta loro cosa è Tracce e perché sono in piazza a cantare e diffondere la rivista. Uno dei ragazzi accetta la rivista promettendo che l’avrebbe letta tutta.

Andrea, Sonia, Maurizio, Giuliano e Gabriella, Reggio Emilia