Una gita alle vacanze di GS

Macerata. «Dio non è il nostro maggiordomo»

Un periodo difficile con alcuni amici di GS. La vacanza che va male, fino al punto da chiedere: ma Gesù c'è in questa compagnia? La risposta, per Giulia, arriva come e quando lei non si aspetta

Ultimamente ho attraversato un periodo difficile con i miei amici. Mi facevano pesare il fatto che avevo deciso di continuare lo stage dell’alternanza scuola-lavoro e quindi a volte rinunciavo ad uscire con lo loro per lavorare gratis ad una cosa che mi piaceva. Tutto ciò mi ha portata a vivere la vacanza di Gioventù Studentesca in maniera negativa soprattutto poiché, quando ho parlato di come mi sentivo, non ho trovato risposte.

Allora mi sono chiesta, ma perché se tutti dicono che GS è un luogo dove puoi parlare di tutto, quando hai bisogno di una mano nessuno ti viene incontro? Allora, in questo caso dove è Dio? Perché se Dio si trova nella compagnia di GS io credo che di fronte a un problema dovrebbe farti conoscere qualcuno in grado di sostenerti. Per questo ho deciso di porre questa domanda all’assemblea finale della vacanza, sperando di trovare una risposta immediata.

Dio, però, non è il nostro maggiordomo e, quindi, non ci pone la risposta su un piatto d’argento, ma vuole che ne facciamo esperienza affinché ne diventiamo veramente consapevoli. Mi sono resa conto che Dio esisteva solo quando sono tornata dalla vacanza e tre miei amici più grandi della mia comunità mi hanno chiamata per sapere come stavo. È lì che mi sono sentita preferita perché allora c’era veramente qualcuno a cui interessava come stavo e voleva sapere cosa mi stava accadendo. Ma la cosa più bella è che sul momento neanche me ne sono resa conto.

Mi sono accorta di questa preferenza solo dopo, alla vacanza degli adulti, quando parlando con una signora le ho raccontato quello che mi era successo: qualcuno mi aveva fatto scoprire un lavoro che mi piaceva e soprattutto mi aveva fatto incontrare ragazzi che, se anche non erano con me alla vacanza di GS, ci tenevano a sapere come era andata e che cosa mi stava succedendo. In quel momento sono riuscita a fare esperienza concreta di Dio perché sono riuscita finalmente ad associarlo a dei volti. Questo ha letteralmente cambiato il mio modo di vedere le cose tanto che se inizialmente alla vacanza degli adulti mi sentivo sola, perché c’erano solo altri due ragazzi della mia età, dopo aver maturato questa consapevolezza mi sono sentita sempre in compagnia perché sapevo che in qualunque momento c’era qualcuno su cui contare.

Ad esempio se durante la passeggiata perdevo il gruppo di ragazzi di GS, non facevo più i salti mortali per recuperarli o mi arrabbiavo con loro perché non mi avevano aspettata, ma rimanevo lì in coda tranquillamente e pensavo a quello che mi stava succedendo. Oppure un’altra volta è capitato che un pomeriggio ero veramente stanca e, anche se i miei amici andavano in piscina, io non ci sono andata perché non avevo più paura di rimanere da sola o di essere isolata e quindi ho preferito riposare. Addirittura una sera a cena siccome parte del nostro tavolo era stato occupato, non mi è pesato per niente andare a mangiare con i miei genitori, anzi, sono stata proprio contenta perché ho conosciuto un signore molto simpatico.
Giulia, Macerata