Don Antonio Meneguolo (foto "Gente Veneta", settimanale del Patriarcato di Venezia)

Venezia. «Tu vali di più della Pala d'oro»

Un amico per tanti, per i suoi operai, per chiunque lo incontrasse. Monsignor Antonio Meneguolo, era da anni canonico di San Marco e membro del Capitolo della Basilica. È morto a fine gennaio. In una lettera, il suo ricordo

Lunedì scorso ci sono stati i funerali di don Antonio Meneguolo, morto a fine gennaio, nella Basilica di San Marco a Venezia, la “sua” Basilica. Mi ha colpito e commosso, alla fine della messa, quando sono state aperte le porte di San Marco per “fare uscire” verso il Destino don Antonio, portato in spalla dagli operai della Basilica e accompagnato nella processione da 88 sacerdoti (c’è chi li ha contati), dai seminaristi e dal suo popolo: per tutti un caro amico, che ha custodito e raccontato per le future generazioni la Salvezza nei mosaici e che ora usciva dalla sua casa. Raramente si vede San Marco con la porta principale aperta.

Don Antonio nella ''sua'' Basilica (foto ''Gente Veneta'', settimanale del Patriarcato di Venezia)

Era un prete umile fra gli umili. Sono arrivati messaggi in Curia da varie personalità, ma l’ultimo saluto è stato letto da un operaio marmista di San Marco, che ha detto con semplicità quanto don Antonio abbia voluto bene a loro e alle loro famiglie. Voleva bene a tutti, ad ogni visitatore della Basilica. Una volta, con un gruppo, dopo aver spiegato e raccontato la bellezza dei mosaici nelle navate, si è messo a descrivere la meraviglia della Pala d’oro, con tutti i diamanti, gli smalti e la storia della Salvezza. Un visitatore, stupito dalla “preziosità materiale” dell'opera, gli ha chiesto: «Ma quanto vale?». E lui: «Tu vali di più».

Siamo grati che il Signore ci abbia donato questo caro amico. Don Antonio è stato ed è figlio della Chiesa, figlio di don Giussani e noi siamo suoi figli.
Fausto, Venezia