(Foto: John Schnobrich/Unspalsh)

Maturità. Un esame da protagonisti

Si è concluso il ciclo di lezioni di preparazione all'esame di Stato organizzato da Portofranco Milano. Gli interventi di Massimo Borghesi, Davide Prosperi, Giorgio Vittadini, Luca Antonini e Valerio Capasa. Qui i link per rivedere gli incontri

Lunedì 12 aprile si è concluso il ciclo dei Pomeriggi Maturandi 2021, organizzato da Portofranco Milano, con l’intervento del professor Massimo Borghesi sul tema “La crisi dell’Assoluto nel pensiero tedesco da Hegel ad Heidegger”. Quello di Borghesi è stato un intervento che ha mostrato l’origine di una mentalità, quella moderna, che ha voluto fare a meno di Dio e che oggi si trova messa in scacco dall’emergere di una domanda ineludibile che parte della natura dell'uomo. Il filosofo, docente all'Università di Perugia, ha evidenziato un filo rosso che ha tenuto insieme i diversi interventi di questa edizione dei Pomeriggi Maturandi, la dinamica della ragione che provocata dalla realtà si apre agli orizzonti ampi della vita e vince le riduzioni intessute da immagini e pregiudizi.

Il corso maturandi era iniziato con l’incontro con Davide Prosperi, professore di Biochimica alla Bicocca di Milano, che ha affrontato il tema “Che cosa è la scienza e che cosa ci si può aspettare dalla sua ricerca oggi?”. Una sfida, quella proposta da Prosperi, volta a ridare alla scienza e alla tecnica il giusto posto dentro il percorso umano, in cui si fa largo con evidenza che è l’amore alla verità il perno di ogni ricerca.

È poi toccato a Giorgio Vittadini, docente di Statistica sempre alla Bicocca, che ha affrontato il tema “Il nuovo modo di conoscere e lavorare nell’economia del post Covid”. Dopo aver analizzato la situazione attuale segnata dalla pandemia, il professore ha spiegato quanto, per ripartire, occorrano persone con mente e occhi aperti, uomini che abbiano il senso del bello, del bene e del giusto. Persone che abbiano passione per le professioni che hanno scelto, dotate di creatività, di flessibilità, di capacità critica, di resilienza, di capacità comunicativa, che sanno lavorare in gruppo. Vittadini ha sollecitato i giovani, che stanno compiendo un passo decisivo della loro esistenza, a puntare su loro stessi, sull’apertura alla realtà che portano dentro e sulle competenze che la sviluppano.

Il terzo incontro ha visto come protagonista il giudice della Corte Costituzionale, Luca Antonini, che ha affrontato il tema “Diritti e doveri nel mondo che cambia”. Il professore ha citato Hannah Arendt che, negli appunti per una lezione tenuta nel 1955 all’Università della California, scriveva: «Il deserto avanza, e il deserto è il mondo nella cui congiuntura ci muoviamo (…). Il rischio è che diventiamo veri abitatori del deserto, e che lì ci sentiamo a casa. L’altro grande rischio è dovuto alla possibilità delle tempeste di sabbia». Antonini ha evidenziato che il rischio, oggi, è di arrendersi al deserto e di lasciare che la vita venga ridotta a una grigia esecuzione di disposizioni. La realtà che «non è deserto» chiede, invece, che si divenga protagonisti di tutto ciò che accade, diritti e doveri sono l’occasione per una nuova responsabilità che sia all’altezza delle domande che urgono nella vita personale e sociale.

LEGGI ANCHE - Il mio amico Dante

Il professor Valerio Capasa ha affrontato, nel quarto incontro, il tema della letteratura del Novecento, con una flessione particolare e significativa, dettata dal titolo della sua relazione: “Una cosa si salva sull’orrore: la letteratura del Novecento dentro la crisi”. Il professore ha chiarito che, in letteratura, si è sempre parlato di crisi: «La normalità non è mai esistita. La normalità non esiste». Per questo la questione seria, ha aggiunto, è quella su che cosa salvi dentro la crisi e come la letteratura dia voce agli spiragli di positività che si aprono in ogni situazione.
Capasa ha così ripercorso la letteratura del Novecento alla ricerca di squarci che aprano prospettive sempre nuove, leggendo brani di Svevo, Pavese, Rebora, Michelstaedter, Montale, Moravia, Ungaretti, McCarthy. Un viaggio che parte dai suoi presupposti del secolo precedente, Manzoni, e chi questa domanda l’ha posta con grande genialità e forte tono esistenziale, Giacomo Leopardi.
Il percorso dei Pomeriggi Maturandi 2021, che è stato seguito via zoom mediamente da circa ottocento ragazzi, è stata l’occasione per vivere i mesi che precedono l’esame come oportunità per sviluppare un approccio critico e creativo alla realtà. La maturità può essere vissuta davvero protagonisti di conoscenza e, come diceva, don Giussani il 27 gennaio 1987: «La conoscenza è esperienza totale dell’oggetto. Solo il conoscere può costituirsi come cultura, visto che la cultura è prodotto dell’uomo che si rapporta con la realtà» Una sfida che rende affascinante anche l’esame.
Gianni, Abbiategrasso