(Foto: Antoine Dautry/Unspash)

«Prof, certe cose non si possono misurare»

Anna insegna Matematica in un liceo. L'ultimo giorno prima della maternità, i ragazzi le fanno una sorpresa per esprimerle la loro gratitudine... E all'improvviso i problemi scomodi diventano affrontabili

Due settimane fa, sono entrata in maternità e inaspettatamente i ragazzi della seconda liceo dove insegno mi hanno preparato, con la complicità del collega di religione, una festa a sorpresa per salutarmi. In particolare mi hanno scritto un cartellone con queste parole: «E tra tutte le cose che lei ci ha insegnato a misurare, le grandezze fisiche o la distanza tra due punti nel piano cartesiano, ci sono certe cose che non si possono misurare, né insegnare, ma semplicemente trasmettere. Umanità, passione e bene sono le prime parole che ci verranno in mente se mai dovessero chiederci di descrivere la prof di matematica della seconda liceo».

Mentre lo leggevo in classe mi sono commossa, poi mi sono goduta la loro festa. Tornando a casa mi son detta: questo è proprio il Signore, che passa, che usa di me e raggiunge loro. In Generare tracce nella storia del mondo è scritto: «Renderò evidente la mia presenza nella letizia dei loro cuori», io credo che sia così, che loro abbiano visto la letizia del mio cuore, che è il frutto della strada in cui sono. Questo fatto ha generato in me gioia e pace, tanto che quel pomeriggio le cose che fino al giorno prima erano problemi scomodi mi parevano affrontabili.

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Raccontando a Scuola di comunità quanto accaduto, dicevo che io ho solamente fatto quel che avevo da fare, dicendo il mio piccolo sì. Un amico mi ha fatto notare che non è proprio così: io ho fatto quel che avevo da fare, ma seguendo una strada, andando dietro a Cristo. Questo è proprio vero perché, ad esempio, ho in mente le volte che sono entrata in classe affidando la lezione o il tentativo di curare le scelte didattiche. Che bello essere in questa compagnia: Lui accade e io sono continuamente educata a riconoscerLo. Questo mi rende anche libera rispetto a quel che sarà dei miei alunni.

Anna, Varedo (Monza-Brianza)