Papa Francesco all'Incontro mondiale delle famiglie (Foto: Catholic Press Photo)

Lo stupore che muove il cuore

Ugo è stato invitato con moglie e figli all'Incontro mondiale delle famiglie con papa Francesco. «La realtà ha superato di gran lunga le mie aspettative». Qui il suo racconto

Con grande sorpresa e gratitudine sono stato invitato, con la mia famiglia, a partecipare al X Incontro Mondiale delle famiglie che si è appena concluso. Come spesso accade, la realtà ha superato di gran lunga le mie aspettative.
È stata l’occasione di conoscere gli amici del movimento venuti con noi (Fernando e Carolina dall’Argentina, Margaret dall’Irlanda, Roberto, don Sandro, Alessandra, Giancarlo e Letizia dall’Italia), ma anche vedere tutto il popolo della Chiesa venuto a Roma dal Papa da tutte le parti del mondo. Famiglie di tutte le nazionalità, venute ad ascoltare e testimoniare cosa avevano di più caro.

Sono stati giorni di intenso lavoro, dove si sono affrontati tantissimi temi legati alla famiglia attraverso testimonianze e racconti. È stato un lungo susseguirsi di esperienze: la fede, l’accoglienza, le gioie e le fatiche, il peccato e il perdono, la carità e la misericordia.
Quello che mi ha colpito è stato vedere come, al di là del tentativo buono di cercare di essere sempre più vicini alle famiglie, cercando di rispondere in modi nuovi ai bisogni che emergono, il Mistero risponde con i fatti, cioè con persone capaci di essere presenti in modo nuovo nel contesto in cui vivono. Presenze che perturbano l’ambiente.

Ci sono state tantissime testimonianze a riguardo, ma alcune a me hanno colpito più di tutte. I genitori di Chiara Corbella, Zakia Seddiki (moglie di Luca Attanasio, ambasciatore italiano ucciso in un agguato in Congo nel 2021 durante una missione umanitaria), Gigi De Palo e sua moglie Annachiara, Danny Abdallah e sua moglie Leila. Testimonianze incredibili, dove si vedeva il Mistero all’opera, perché è impossibile agli uomini dire certe cose, dirle in quel modo e con quello sguardo, senza che ci sia di mezzo il Mistero. Lo si capiva anche dal silenzio che si è generato durante i loro interventi: eravamo tutti tesi e commossi ad ascoltare.

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È sempre un’attrattiva, uno stupore che muove il cuore dell'uomo e lo aiuta a vivere dentro ogni circostanza. Come ha raccontato una delle famiglie intervenute: «Noi non siamo bravi. Non siamo una famiglia modello. Siamo semplicemente una delle tantissime famiglie che ha detto sì alla vita, non per una questione ideologica, non perché ce lo hanno detto in parrocchia, ma perché era bello. Non c’è niente da fare: è la bellezza che ci spinge a fare le cose. È per bellezza che siamo cristiani».

Ugo, Milano